
Che un dipendente comunale, anche se nella vita privata e fuori dal contesto lavorativo, rivolga parole di insulto a rappresentanti istituzionali, quale che sia il colore politico e il livello di governo, è un fatto grave. Che poi lo faccia un dipendente responsabile della comunicazione istituzionale è ancora più grave”.
Nessuno può e certamente nessuno vuole, sicuramente nella Lega, censurare la libertà di parola ed espressione dei cittadini e dei dipendenti pubblici ma l’Amministrazione non può non adottare i provvedimenti previsti anche dal Contratto collettivo a tutela dell’immagine e del decoro delle istituzioni”.
Ufficio stampa Antonino Rizzotto