Lo strano silenzio , durato anni, da parte di chi doveva eseguire verifiche sulle attività amministrative del comune di Castelvetrano e chieste da chi ha redatto e firmato le relazioni. Nella relazione del 2014 vengono annotati ben 25 rilievi di non conformità
La verità vera si legge nei documenti ministeriali che potete leggere qui in modo integrale
Poi, il grande “frastruono”
Negli ultimi due anni ,sembra quasi che, qualcuno, in modo strategico avesse innescato una bomba pronta a scoppiare a tempo determinato .Non ci si sorprenda adesso di questo caos. La relazione Dagnino che di seguito pubblichiamo aveva evidenziato molti problemi già con il sindaco Pompeo.
Nonostante relazioni e investigazioni mirate, per anni, le sorti di Castelvetrano non sono state degne di interesse alcuno. Forse neanche le procure hanno guardato con attenzione
Quando neanche le relazioni documentate muovono le leve della giustizia
Sono state numerose le relazioni negative sulla presunta malagestio del comune di Castelvetrano.
Ispettori ministeriali, Corte dei Conti, relazioni investigative di Carabinieri molto attenti ai comportamenti di funzionari e politici di Castelvetrano eppure sembra quasi che le procure del territorio abbiano sempre fatto finta di nulla. Almeno fino ad adesso.
A leggere queste relazioni,si capisce che la gestione del comune non era parsimoniosa
Ricordare alcune relazioni rimaste stranamente nei cassetti non fa male
Una relazione della Corte dei Conti del 2006(Deliberazione n.48/2006) presidente Maurizio Meloni che critica la gestione comunale. Altro che conti in ordine come gridato dal sindaco del tempo
Presidente del Collegio dei revisori la predetta deliberazione di questa Sezione di
controllo n. 3/2006, nonché i relativi questionari ai fini della loro ritrasmissione da
parte del Collegio dei revisori entro trenta giorni dall’approvazione del bilancio di
previsione;
esaminata la relazione compilata dall’Organo di revisione contabile del
Comune di Castelvetrano pervenuta a questa Sezione regionale in data 3 luglio
2006;udito il relatore Referendario dott. Francesco Targia;
uditi il sig. Mariano D’Antoni e il dott. Andrea Di Como delegati dal Sindaco
del Comune di Castelvetrano; Dall’esame della predetta relazione, emerge che non è stato rispettato, in sede di previsione,il limite fissato dalla legge finanziaria 2006. Non sono stati rispettate alcune spese sul personale e altre voci
Qualche anno dopo arriva un altro severo controllo
Si tratta di accertamenti ispettivi da parte della Ragioneria Generale dello Stato sulla pubblica amministrazione della città. La data del documento è quella del 2 novembre 2012 e nel mirino della dottoressa Manuela Dagnino, alla quale il Ministero aveva affidato l’incarico, c’è il periodo che va dal 2007 al 2012. A questa relazione, segue una precisa verifica del Ministero, inviata al comune di Castelvetrano nel’ottobre 2014 . Vi suggeriamo di leggerla . Le trovate in allegato PDF. Fatevi una vostra libera opinione
La relazioni entrano nel merito di come siano state utilizzate le risorse umane, di come siano stati affidati gli incarichi, dei criteri delle progressioni economiche e delle stabilizzazioni, fino al trattamento accessorio del segretario comunale.
I risultati della relazione furono considerati gravi e con danni erariali consistenti
Secondo l’ispezione ministeriale, il numero totale del personale in servizio superava di gran lunga il limite massimo dei posti previsti, in contrasto con i principi dettati dalla Costituzione. Con assunzioni e stabilizzazioni, il Comune non avrebbe rispettato l’obbligo di “riduzione della spesa di personale e di contenimento della dinamica retributiva e occupazionale” stabilito dalla legge finanziaria del 2007.
Sarebbero stati dati incarichi senza opportuna qualifica professionale e senza i criteri di legge . Una sorta di libera gestione delle consulenze e degli incarichi esterni in un comune già in sovra numero di personale. Secondo l’ispettorato, i relativi importi liquidati allora : “hanno rappresentato un esborso di denaro pubblico non conforme alle disposizioni di legge e fanno profilare un’ipotesi concreta di danno erariale pari all’importo erogato”.Nella relazione vengono citati casi precisi per uno stretto collaboratore esterno del sindaco, per un avvocato del Comune e per un’assistente sociale. Ex lavoratori socialmente utili, stabilizzati senza il rispetto dei criteri di legge.La gestione del teatro con nomine esterne molto costose.
Nella relazione, la dottoressa Dagnino scrive: “A tal fine non può considerarsi sufficiente la procedura selettiva riservata al personale interno a tempo determinato volta ad accertare l’idoneità allo svolgimento delle funzioni proprie del profilo, consistente in mero colloquio conclusosi con idoneità dell’unico candidato partecipante”.
Nel 2014 l’ex consigliere Ninni Vaccara, presenta un ampia interrogazione sulla relazione Dagnino e sulle bacchettate della Corte dei Conti. Si discute in consiglio, Vaccara viene attaccato ma niente succede agli interessati
Nel nel marzo del 2015 Vaccara torna alla carica con i consiglieri comunali Pasquale Calamia, Monica Di Bella, Giuseppe Curiale, Luciano Perricone, Gaetano Accardo, Maurizio Piazza. Calamia e Di Bella erano passati all’opposizione. Nel 2012, entrambi, difendevano Errante e Pompeo ,in ragione dell’accordo politico voluto da Marco Campagna e Baldo Gucciardi con Gianni Pompeo e votavano bilanci e delibere. Il Pd non ha mai chiesto che si facesse piena luce, almeno fino a quando esce dalla maggioranza ,sulla questione Dagnino
Una deliberazione della Corte dei Conti dello stesso anno aveva “evidenziato” numerose criticità ,sia nella regolarità della gestione amministrativa e contabile,sia nell’ adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni» Il consiglio comunale ne parlò con ampio dibattito.Nessun provvedimento fu adottato. Tutto sotto la sabbia
Tra i punti segnalati da Vaccara che riprendeva citazioni della Corte dei Conti c’era l’incoerenza tra programma triennale delle opere pubbliche, il bilancio ed il piano dei pagamenti;l’ inadeguatezza della riscossione delle entrate e l’ eccessivo numero di affidamenti diretti di lavori pubblici,senza passare dai bandi di gara, di servizi affidati senza le regole del libero mercato . Nel documento si evidenziava inoltre che: “la Corte dei Conti aveva espresso particolare preoccupazione per la situazione del contenzioso giudiziario del Comune di Castelvetrano, in ordine ai rischi sugli equilibri finanziari dell’ente, Su questo aspetto, l’ex consigliere Vaccara affermava: “ occorre chiarire gli aspetti sulla riscossione delle entrate dell’Ente” . Nella stessa nota veniva evidenziato l’ elevato numero di contenziosi promossi contro il comune e
la concessione di beni in comodato gratuito . A questo aspetto si aggiungeva ancora una volta, anche la famosa relazione del Ministero dell’Economia per il periodo della Giunta guidata da Gianni Pompeo dove venivano evidenziati decisioni senza controllo di aumenti di stipendio a dirigenti del tempo con la regola del “galleggiamento” per cui, il segretario comunale, non poteva guadagnare meno del dirigente più pagato che, secondo alcuni ex dipendenti , era l’ing. Taddeo. Il Ministero, nel novembre del 2012 per il tramite del dirigente Manuela Dagnino chiedeva chiarimenti per la nomina di alcuni dirigenti e su altri incarichi comunali. Chiedeva spiegazioni su molti capitoli di spesa e su tanti altri sprechi del comune. Si deve arrivare al 2018 per sapere dai commissari che il comune è sull’orlo del fallimento avendo oltre 30 milioni di Euro di debiti.
Chi ha dormito su quella relazione del Ministero pubblicata nel 2012, dovrebbe finire sotto inchiesta come gli autori di tanti altri disastri comunali. Eppure , tutto è rimasto, stranamente, nei cassetti di qualche palazzo. Come dire :”lascia vivere in pace i nostri amici”
Il Circolaccio
Per leggere le relazioni cliccate nei link qui sotto