
A tre anni di distanza dallo scandalo beni sequestrati che ha terremotato l’antimafia, il giudice, al centro dell’inchiesta, si difende e attacca anche a Report.
L’ex presidente Saguto non ha più confini. A Report,chiama in causa anche i suoi ex colleghi e afferma senza indugi che tanti figli di magistrati erano interessati a stare dentro le aziende confiscate.
C’è un processo in corso e occorre attendere la sentenza. E’ chiaro che un problema etico si pone. Anche se la legge non vieta gli incarichi di gestione per i beni sequestrati a figli o parenti di magistrati( cosa errata) è normale che la gestione dei beni diventi una sorta di spartizione tra amici?.Un problema etico si pone e il Ministro Bonafede dovrebbe mettere un vincolo chiaro
L’ex giudice Saguto: Sono entrata in magistratura nel 1981. Ho lavorato prima a Trapani e dopo a Palermo. Sono la sola donna che ha avuto il coraggio di zittire Totò Riina e che gli ha inflitto, insieme alla Corte d’Assise, 13 ergastoli. Ho organizzato i confronti tra quest’ultimo e collaboratori di giustizia come Buscetta, Mutolo e Marchese. Mi sono formata e cresciuta accanto a uomini come Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che, tengo a ricordare, mi voleva un bene incredibile.
Dei figli di Borsellino, nelle intercettazioni, ha detto: «Lucia è una cretina» e Manfredi «uno squilibrato».
La Saguto replica a questa frase intercettata in modo grave confermando quello che molti avvocati hanno spesso criticato ovvero, il controllo dei nastri originali:
È una frase estrapolata dal contesto-afferma la Saguto- Tagliando e cucendo brandelli di intercettazioni si può fare dire a un uomo quello che si vuole. Se sono riusciti a ricostruirli ad arte come nel mio caso, non oso immaginare cosa siano stati capaci di fare in altri.
La frase che racconta i suoi valori.
Dei figli di Borsellino parlavo sia con il padre che con la madre cui sono rimasta vicina dopo la morte del marito. Semplicemente non ho apprezzato l’atteggiamento dei figli. A volte credo che se la mafia mi avesse uccisa avrebbe fatto una cortesia alla mia famiglia. Sarei passata per eroina. La verità è che hanno provato a farmi saltare in aria con questa inchiesta.
Ma chi? Perché? Che dice?
Massimo Ciancimino, come risulta dalle intercettazioni, ha detto: «Dobbiamo toglierla dalle misure di prevenzione». Per la mia attività ho ricevuto i complimenti dal Csm. Venivo consultata periodicamente dal presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi. Per anni la mia sezione è stata ritenuta un modello.
Perché ha deciso di parlare?
Perché sono certa di potermi discolpare. Sono stata indicata come il giudice più corrotto d’Italia e ho subito un processo mediatico su fatti che sono stati solo asseriti e mai dimostrati.
Le parole del Procuratore Generale per chiedere la sua rimozione dall’ordine giudiziario: «Nell’arco temporale del suo incarico non vi è stato un giorno in cui la Saguto non abbia compiuto un illecito disciplinare».
Se le accuse si dimostreranno vere rischia di passare come il magistrato che ha insozzato la toga. Se si dimostreranno false come il magistrato che ha screditato per sempre l’antimafia.
SAGUTO :Io non mi ritengo un giudice antimafia. Io sono un giudice che ha fatto misure di prevenzione. Non amo il termine antimafia. L’antimafia è una parola. Un movimento, un pensiero. È un atteggiamento.
Fonte: Blogweb