Lo Voi procuratore, a Palermo arrivò tra veleni e polemiche ma con la benedizione del potente, Giorgio Napolitano
Quando Lo Forte fu stoppato da Giorgio Napolitano
Nel dicembre 2014 si insedia Lo Voi, simpatico A NAPOLITANO CHE EBBE UN NOTEVOLE ATTRITO CON I PM DI PALERMO SUI PROCESSI LEGATI ALLE STRAGI
Lo aveva deciso il plenum del Csm a maggioranza PD, indicando il magistrato che fu rappresentante italiano di Eurojust, come successore di Francesco Messineo alla poltrona piu’ alta dell’ufficio giudiziario siciliano. Per Lo Voi votarono 13 consiglieri: i togati di Magistratura Indipendente (filo sinistra), tutti i consiglieri laici, il primo presidente e il pg di Cassazione. La Procura di Palermo attendeva la nomina del nuovo capo dall’estate del 2014.
Fu molto lottata la decisione del CSM
PERCHE’ NAPOLITANO SI OPPOSE a LO FORTE?
COSA TEMEVA DA MAGISTRATI PREPARATI E CHE CONOSCEVANO MOLTE COSE SULLA TRATTATIVA STATO – MAFIA?
Lo Voi ebbe la meglio sugli altri due candidati, il procuratore capo di Messina Guido Lo Forte (votato dai togati di Unicost) e il capo della Procura di Caltanissetta Sergio Lari, sostenuto dai togati di Area. La mediazione portata avanti fino all’ultimo dal vicepresidente Legnini non ebbe l’effetto sperato, quello di arrivare a una soluzione il piu’ possibile condivisa. In magistratura dal 1981, Lo Voi e’ stato dal 2010 ad oggi rappresentante italiano di Eurojust. Nel corso della sua carriera, il nuovo capo della Procura palermitana e’ stato pretore a Sanluri, poi giudice a Caltanissetta. Nel 1986 e’ pretore a Palermo, citta’ dove, nel ’90 inizia a rivestire le funzioni di pm (assegnato alla Dda fin dalla sua istituzione). Tra il 2002 e il 2006 e’ stato togato del Csm: rientrato in ruolo, e’ stato prima sostituto pg alla Corte d’appello del capoluogo siciliano, incarico che poi e’ passato a svolgere in Cassazione, fino al suo passaggio ad Eurojust.
Lo Voi, si leggeva nella delibera approvata in plenum, “ha profonda conoscenza” dell’organizzazione mafiosa ‘Cosa Nostra’, ed ha diretto “indagini di grandissima delicatezza e rilievo”. Tra queste basti citare le indagini sulla mafia nate dalle dichiarazioni di pentiti del calibro di La Barbera, Di Maggio e Di Matteo, nonche’ quelle relative alla strage di Capaci e all’omicidio di Ignazio Salvo. Lo Voi e’ stato pm di udienza in processi a carico di Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. Come sostituto pg a Palermo, si e’ occupato anche del procedimento sull’omicidio di don Puglisi. In Eurojust, ha coordinato riunioni sul traffico internazionale di stupefacenti, reti pedo-pornografiche e sui grandi casi di criminalita’ organizzata.
LA POLEMICA SU LO FORTE STOPPATO – Ma la nomina di Lo Voi scatenò parecchie polemiche. Diversi magistrati di corrente opposta a Lo Voi sostennero che Lo Forte e Lari , vennero esclusi dall’ambita poltrona ,a causa della loro sintonia con i pm del processo sulla trattativa Stato-mafia.
La partita era cominciata prima dell’estate, dopo la pensione di Messineo
Napolitano perchè temeva Lo Forte?
Napolitano nel 2012 si scaglia contro la Procura di Palermo
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, all’epoca, affidò all’avvocato generale dello Stato l’incarico di rappresentare la Presidenza della Repubblica nel giudizio per conflitto di attribuzione da sollevare dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo per le decisioni che questa ha assunto su intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato; decisioni che il Presidente ha considerato, anche se riferite a intercettazioni indirette, lesive di prerogative attribuitegli dalla Costituzione.
E in pole position sembrava esserci Guido Lo Forte, procuratore capo di Messina sostenuto da Unicost. L’ex braccio destro di Giancarlo Caselli aveva totalizzato tre voti dalla commissione incarichi direttivi del Csm. Ma la nomina, che sembrava vicina, era stata stoppata direttamente dal Quirinale. Il capo dello Stato aveva chiesto ai consiglieri di eleggere “in via prioritaria” i procuratori degli uffici giudiziari rimasti da più tempo senza titolare, di fatto rinviando la questione di Palermo, che però era anche la più delicata vista l’importanza e la difficoltà dell’ufficio.
FONTE: AFFARI ; LIBERO
IL CIRCOLACCIO
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