
20080717 - GENOVA - CLJ - G8: DIAZ; UDIENZA SOSPESA, RICHIESTE PM NEL POMERIGGIO. Il pm Enrico Zucca, questa pomeriggio a Genova. Dopo due ore e mezza di requisitoria, l' udienza per il processo relativo ai fatti della Diaz durante il G8 di Genova e' stata sospesa fino alle 14,15, quando i pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini, dopo un breve prologo, avanzeranno le richieste di condanna a carico dei 29 poliziotti imputati. Come anticipato ieri nella requisitoria, per il commissario Alfredo Fabbrocini, di Napoli, difeso dallo studio Biondi di Genova, i pm chiederanno l'assoluzione. Fabbrocini era accusato di perquisizione arbitraria nella scuola Pascoli, sede del media center del Genoa Social Forum, violenza privata, danneggiamenti e peculato. ANSA/LUCA ZENNARO/DRN
Zucca, condannati a vertici polizia
La rimozione in questi casi è un obbligo,non una scelta politica
Il riferimento è anche a questa nomina
G8, Caldarozzi, condannato per falso, torna in servizio e “fa carriera”. Minniti lo nomina vice direttore della Dia nazionale
Nel luglio scorso è stato nominato Vice direttore tecnico operativo della Direzione Investigativa Antimafia.
Per la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, Gilberto Caldarozzi è uno dei responsabili di quanto successo a Genova da parte delle forze di polizia, e le successive indagini. Fatti che per la Corte di Cassazione gettarono “discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”.
(ANSA) – GENOVA, 21 MAR – “La rimozione del funzionario condannato è un obbligo convenzionale, non una scelta politica, e queste cose le ho dette e scritte in passato. Il Governo deve spiegare perché ha tenuto ai vertici operativi dei condannati. Fa parte dell’esecuzione di una sentenza”. È il commento del sostituto procuratore generale di Genova, Enrico Zucca, sulle polemiche sollevate dopo il suo intervento a un convegno sul caso Regeni nell’ambito della tutela degli italiani all’estero. E riferendosi all’apprezzamento al suo intervento da parte dei genitori di Regeni (“E’ stato preciso e equilibrato”), Zucca ha detto: “Sono persone dignitose che stanno vivendo una tragedia. Passa sopra di loro una situazione internazionale che fa prevalere la ragion di stato. Il diritto e le convenzioni sono superati dalla ragione di stato e dai rapporti di forza.Il mio messaggio era ‘crediamo in primis noi ai principi prima di pretendere che ci credano altri’.Se noi violiamo le convenzioni è difficile farle rispettare ai Paesi non democratici”.
I nostri torturatori sono ai vertici della polizia, come possiamo chiedere all’Egitto di consegnarci i loro torturatori?». Lo ha detto il sostituto procuratore della Corte di Appello, Enrico Zucca, tra i magistrati del processo Diaz e ora sostituto procuratore presso la Corte d’Appello riferendosi a ciò che accadde al G8, intervenendo oggi a un dibattito sulla vicenda di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto e trovato morto al Cairo il 3 febbraio 2016.
«L’11 settembre 2001 e il G8 – ha affermato – hanno segnato una rottura nella tutela dei diritti internazionali. Lo sforzo che chiediamo a un paese dittatoriale è uno sforzo che abbiamo dimostrato di non saper far per vicende meno drammatiche».
È un grido di dolore e forse una sfida al nuovo governo quello lanciato oggi dai genitori di Regeni. «Ho fiducia nella legge, negli avvocati bravi e nella stampa buona e abbiamo tanta solidarietà dai social. Ci aspettavamo di più da chi ci governa: dal 14 agosto quando il premier Gentiloni ci ha annunciato che l’ambasciatore tornava in Egitto, siamo stati abbandonati», dice la madre Paola durante un dibattito sulla difesa dei diritti internazionali all’Ordine degli avvocati di Genova.
Ma non è tutto. A scuotere la sala anche la pesante accusa del pm Zucca, e tra i magistrati del processo Diaz, che con un parallelo accosta i fatti del G8 di Genova alla vicenda Regeni. «L’11 settembre 2001 e il G8 – aggiunge – hanno segnato una rottura nella tutela dei diritti internazionali. Lo sforzo che chiediamo a un paese dittatoriale è uno forzo che abbiamo dimostrato di non saper far per vicende meno drammatiche».
Già in passato, e più volte, il pm Zucca aveva duramente criticato l’operato della Polizia con riferimento ai fatti di
Genova: in particolare, in un dibattito pubblico aveva parlato di una «totale rimozione» delle vicende del G8 e del rifiuto per anni da parte della polizia italiana, diversamente da quella straniere, di «leggere se stessa» per «evitare il ripetersi» di errori. Immediata era stata la reazione dell’allora capo della polizia Alessandro Pansa che, d’intesa col ministro dell’Interno dell’epoca Angelino Alfano, aveva lamentato la lesione dell’onorabilità della polizia, chiedendo al
Guardasigilli Andrea Orlando l’avvio di un’azione disciplinare nei confronti di Zucca.
Per i genitori di Regeni la sensazione di «abbandono» da parte del governo è dovuta soprattutto alla decisione di inviare nuovamente al Cairo l’ambasciatore italiano dopo quasi un anno e mezzo di sede vacante e di forti tensioni diplomatiche scatenate da quella che è stata vissuta dall’Italia come scarsa collaborazione giudiziaria da parte delle autorità egiziane. La volontà di ricercare la verità è stata ribadita lo stesso giorno dell’insediamento del nuovo ambasciatore Giampaolo Cantini, il 14 settembre 2017, dal ministro degli Esteri in un incontro a Londra col suo omologo egiziano Sameh Shoukry. Ma così non è andata, secondo i genitori di Giulio, che si dicono «decisi ad andare avanti anche a piccoli passi», come ha spiegato il padre Claudio. «Combattiamo per Giulio ma anche per tutti quelli che possono trovarsi in situazioni simili a quelle che lui ha vissuto», ha sottolineato. L’avvocato difensore della famiglia Alessandra Ballerini ha ricostruito i depistaggi e la vicenda: «il corpo di Giulio parla da solo e si difende da solo. Siamo arrivati a nove nomi delle forze di polizia implicati».
Fonte : Il Messaggero
Il Circolaccio