Selinunte sempre più trattata come merce di scambio politico.Tutti parlano, tutti criticano e pochi si interessano veramente al rilancio dell’area archeologica più grande del Mediterraneo. Una ulteriore sconfitta per tutti i castelvetranesi
“Ho un piccolo ricatto per Musumeci: il 27 arriva un mecenate che porterà 39 milioni per Selinunte. Non li dà a me, ma deve trattare con me. Con chi tratterà se me ne vado? Se fossi Musumeci aspetterei…Il presidente non vede l’ora che io me ne vada.” Vittorio Sgarbi non ci gira attorno e racconta le cose come stanno. Separato in casa. Una condizione non nuova per l’assessore ai Beni culturali della Regione siciliana. La sensazione è che si senta parfino a suo agio.
“Io me ne andrei anche oggi per la sgradevolezza del comportamento e per la mancanza di cortesia verso un grande professionista quale io sono.”. commenta Sgarbi, da par suo. “Non voglio avere il tempo di decidere, perché ormai hanno deciso loro che me ne devo andare, ma quantomeno di portare a compimento alcune iniziative, come questa mostra, almeno nella fase istruttoria”.
Espletato quesya incombenza, Sgarbi rivolge le sue attenzioni all’opposizione. E cambia registro. ”Ignoranti come vere capre la capogruppo dei grillini all’ARS, Valentina Zafarana, il locupletato deputato questore Salvatore Siragusa con i suoi stipendiati assistenti, ignorando quello che accade fuori dal piccolo fortino che li ha tolti dalla disoccupazione, continuano a insultarmi ignorando quello che faccio”.
Così, Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali in Sicilia, replica al contenuto della mozione di censura presentata contro di lui dai deputati regionali dei 5 Stelle.
“Se non volessero rimanere ignoranti andrebbero a vedere la mostra “Il ritorno di Franca Florio”a Villa Zito allestita senza un solo euro di spesa pubblica grazie al mio personale impegno; verrebbero a vedere ”Antonello incontra Laurana” a Palazzo Abatellis che apre oggi – dice Sgarbi – verificherebbero il nuovo accesso al sito di Morgantina dove forse non sono mai stati; studierebbero la leggenda della targa Florio all’Albergo dei poveri, dove si è aperto l’anno di Palermo capitale della cultura con la mostra “Il ruggito della velocità”; farebbero un’altra escursione a Villa Zito per vedere, insieme al ritratto di Boldini, la mostra “Da Ribera a Luca Giordano”, da me presentata”.
E ancora: “Potrebbero tentare anche di spostarsi a Catania per vedere al Castello Ursino la mostra “Da Giotto a De Chirico”, cercando così di uscire dall’abisso della loro ignoranza, ma invece la buttano in politica, fanno politica, si comportano come i peggiori democristiani, non vedono le cose ma soltanto le loro piccole strategie di piccoli uomini che, senza essere stati miracolati dagli insulti di Grillo, non sarebbero a rubare il loro stipendio all’Ars”.
Sgarbi conclude: “Fanno pena perché sono orgogliosi di non sapere nulla e non fanno nulla per sapere qualcosa. Vadano a fare in c..o, per dirla con Grillo”.
Fonte AdnKronos
Il Circolaccio