“Il Pd in Sicilia può salvarsi così
Che errore l’appoggio a Miccichè”
Scusi, onorevole Raciti, prendiamo il tragico caso di un iscritto o simpatizzante del Pd siciliano. Cosa gli consiglia di fare nei prossimi mesi: rinnovare il passaporto o chiudersi in convento?
Dall’altra parte del telefono la risposta è una sommessa risata. Forse la prima annotata dal sismografo delle relazioni mediatico-politiche in tanti anni di frequentazione. Sì, perché Fausto Raciti, fresco onorevole, segretario dimissionario del siculo Pd devastato dall’onda gialla grllina, è un uomo che coltiva il pudore dell’umorismo, portando l’incarico, alla vecchia maniera, di sinistra, quasi come un saio. Eppure, “Il senso dell’umorismo è l’asta che dà equilibrio ai nostri passi, mentre camminiamo sulla fune della vita”. Lo diceva Gandhi, non esattamente un iscritto. Dunque, una risata e poi il resto.
Allora, segretario?
“Gli direi che c’è spazio per essere felici. A patto che….”.
A patto che?
“Che non ci accontentiamo di essere il partito del meno peggio, perché così ci siamo visti e pensati, come il male minore rispetto al centrodestra e per un po’ c’è andata bene. Ma sono arrivati i grillini, lo schema si è fatto tripolare e allora…”.
….La musica è finita.
“Sì, si può dire così. Non basta dire cosa non sei”.
Voi eravate quelli del voto utile.
“Uno schema a cui ci siamo politicamente impiccati e che non ha funzionato. Infatti, siamo stati puniti”.
Essere felici nel Partito Democratico siciliano, bel titolo. Però la legnata elettorale è stata clamorosa. Lei che spiegazione si è dato?
“Una serie di elementi. Intanto, credo che non ci sia un precedente storico recente paragonabile al grillismo, nel Sud. Forse i sanfedisti nel 1799…”.
Segretario, non parli difficile.
“Il movimento controrivoluzionario che restaurò, a Napoli, il potere borbonico…”.
Rimandiamo l’approfondimento ai cultori di wikipedia. E poi?
“Il voto ai grillini è stato trasversale, diffuso, ha tagliato ceti sociali, ambienti omogenei. In contemporanea, si è registrato un crollo del Pd, pure in Sicilia, soprattutto in Sicilia: per la prima volta alle politiche prendiamo percentuali più basse delle regionali”.