Banca Etruria, il verbale segreto del procuratore di Arezzo su papà Boschi
Così il pm di Arezzo escludeva colpe di papà Boschi nell’audizione davanti alla commissione parlamentare sul caso Etruria
Banche, non solo Ghizzoni: il timore dei Boschi è per l’audizione in commissione dell’ex ad di Veneto Banca Consolinch
Il nome del manager è nella lista di persone che potrebbero essere audite in commissione d’inchiesta. Nel 2015 parlò delle verifiche Bankitalia al padre della ministra. E questi rispose: “Ne parlo con mia figlia e con il presidente”
Il caso diventa un misterioso rompicapo che evidenzia gli intrecci tra banche politica e certa magistratura
Il vergognoso silenzio dei forcaioli del Pd sulla vicenda
“Il cda non ha colpe”. Questo il succo dell’audizione segreta del procuratore di Arezzo Roberto Rossi di fronte alla commissione parlamentare per il caso Etruria. I verbali secretati di quell’audizione sono ora rivelati dal Corriere della Sera. Secondo quanto scrive Fiorenza Sarzanini, il magistrato ha dichiarato che “Boschi non è tra i rinviati a giudizio per bancarotta”, spiega che si “prendono le responsabilità dai comportamenti di chi delibera le sofferenze”. E sottolinea: “Non so perché si dimentica sempre che Boschi che entra come amministratore senza deleghe”.
Carlo Sibililia del M5s lo sollecita esplicitamente sulla denuncia presentata dalla Consob sul falso in prospetto relativo alle emissioni obbligazionarie del 2013. Rossi spiega che “il cda emette una delibera e incarica il direttore generale di elaborare il prospetto informativo per l’emissione delle obbligazioni subordinate che poi invia alla Consob”, la quale avrebbe “approvato anche il supplemento”. Sibilia chiede se il cda votò il prospetto e Rossi, sempre secondo il Corriere della Sera, è certo: “Il prospetto non viene approvato dal cda. Questo è un dato accertato”. Si inserisce il parlamentare 5 Stelle Alessio Villarosa e insiste chiedendo se il cda vide il prospetto. Rossi lo esclude.
Nel dossier inviato da Consob al procuratore è contenuta anche la difesa, finora inedita, di papà Boschi, anche questa riportata dal Corriere della Sera. Boschi dichiara di “non aver partecipato alle riunioni del cda”. dove si presero le decisioni. E afferma: “Nelle relazioni presentate annualmente al cda dalle funzioni Risk Management, Internal Audit e Compliance, peraltro rilasciate anche dalle strutture che si sarebbero dovute attivare per una revisione della classificazione, mai sono stati minimamente evidenziati dubbi sulla corretta profilatura dei titoli”.
Banca Etruria, Augello lo accusa: “Non voleva dire dell’indagine”
Ma nel frattempo continuano le accuse al procuratore. In prima linea tra chi lo critica c’è il commissario Andrea Augello, senatore di Idea, il quale sostiene che Rossi voleva uscire dall’audizione “senza dover dire che Pier Luigi Boschi è indagato per falso in prospetto”. Augello manderà la successiva lettera del procuratore insieme ai verbali dell’audizione al Csm per denunciare la presunta “reticenza” del magistrato.
Più di Ghizzoni il pericolo per Maria Elena Boschi (e per il Pd) si chiama Vincenzo Consoli. Se, come sembra, la presidenza dellaCommissione d’inchiesta deciderà di convocare l’ex amministratore delegato di Veneto Banca, la sua audizione confermerebbe ripetuti interventi da parte di Pierluigi Boschie figlia sulle vicende relative agli istituti di credito. E le parole di Consoli non potrebbero essere messe in dubbio perché le conferme arrivano da atti giudiziari: esistono infatti delle intercettazioni tra l’ex ad e Boschi senior. Telefonate in parte divulgate dal Fatto Quotidiano lo scorso 18 giugno e risalenti al 3 febbraio 2015, subito dopo il decreto legge varato dal governo Renzi per la trasformazione delle banche popolari in Spa, Etruria compresa; e una settimana prima il commissariamento della banca di Arezzo.
Fonte: Il Giornali, Affari Italiani
Il Circolaccio