“Spoil system? Non sia persecuzione”. Crocetta manda messaggio a Musumeci. Caso Monterosso
Allarme, avvertimento, monito? Che cosa suggerisce all’ex Presidente della Regione, Rosario Crocetta, di occuparsi dello spoil system, cioè il cambio di dirigenti nei ruoli chioave dellas pubblica amministrazione regionale? Improbabile che si tratti di considerazioni dettate dalle contingenze, alla vigilia di un riassetto dell’organigramma da parte del neo Presidente, Nello Musumeci. L’unica anticipazione, ufficiosa e non verificata, ha riguardato finora la segreteria generale, ruolo che oggi è occupato da Patrizia Monterosso, una lunga permanenza in questo incarico. La sua carriera, tuttavia, ha avuto un decisivo sostegno iniziale con Gianfranco Miccichè, che è il Presidente dell’Ars in pectore, stando al patto di alleanza fra FI e gli alleati. Questo ha fatto pensare ad un trasferimento da Palazzo d’Orleans a Palazzo dei Normanni. In quale ruolo e con quali regole? Il segretario generale in carica, Fabrizio Scimè, è giovane e non ha nemici negli opposti fronti politici. Perciò si è è scritto di una poltrona importante, ma meno prestigiosa, il capo di gabinetto. Anche questa intenzione appare del tutto da scartare, perché il regolamento del personale Ars prevede che debba essere destinato a questo ruolo un consigliere parlamentare, quindi interno al Parlamento. La sorte di Patrizia Monterosso sta a cuore a Crocetta al punto da dettargli un monito o un avvertimento?
“Lo spoil system non può essere persecuzione”, scrive l’ex governatore su FB. “Quando cinque anni fa mi insediai al governo della Regione in molti mi chiesero quale atteggiamento avrei avuto nei confronti dei dirigenti e funzionari che avevano avuto ruoli nei governi precedenti. Risposi a tutti che avrei scelto sulla base del rispetto delle loro competenze e capacità. I burocrati non sono funzionari di partito o dipendenti del governo di turno ma, semplicemente, dipendenti della Regione che non diventa proprietà di chi vince le elezioni, ma viene governata da chi è stato eletto”.
“Un governo è libero di scegliere i propri collaboratori e non sarò io a parlare di cerchio magico quando saranno scelti – sottolinea – ma guai a far pagare ai dipendenti regionali presunte, quanto inesistenti, collocazioni politiche, con l’obiettivo, neppure tanto celato, di dare una sterzata politicistica alla gestione amministrativa, tutto ciò non avviene da almeno dieci anni e spero che non ci sia un tragico ritorno al passato. Ai dirigenti bisogna chiedere soltanto professionalità, impegno, trasparenza, non una tessera di partito”. (Man/AdnKronos)
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