Rapporto Svimez: In Sicilia il rischio povertà sfiora il 40% della popolazione. Il 50% dei giovani sono senza un lavoro e molti sono precari
La disoccupazione è ai massimi storici. Molti anziani non riescono a curarsi per la povertà derivata da pensioni ridicole
Eppure , in Sicilia , con i fondi comunitari ci sono tante opportunità. Quante colpe ha la politica?
L’azione repressiva contro la mafia e l’economia infiltrata da corruttori e mafiosi ha portato a milardi di confische ma il prezzo più alto lo hanno pagato i lavoratori che sono rimasti disoccupati. Molte aziende confiscate sono fallite. Il bluff delle associazioni antimafia che hanno solo avuto e non dato ritorni ai territori
il Sud e la Sicilia può agganciare la ripresa ma la povertà è ai livelli più alti di sempre
Il Sud è in grado di agganciare la ripresa economica. È quanto sottolinea il Rapporto Svimez 2017, presentato questa mattina alla Camera. Le previsioni per il 2017 e il 2018 – si legge nel testo dell’indagine – «confermano che il Mezzogiorno è in grado di agganciare la ripresa, facendo segnare tassi di crescita di poco inferiori a quelli del Centro-Nord». Il rapporto fornisce una fotografia completa dello stato di salute del Meridione. A cominciare da alcuni fenomeni preoccupanti. Il primo: la fuga dei cervelli non si arresta. Alla fine del 2016 le regioni meridionali hanno visto andare via altri 62mila abitanti: meno 9.300 residenti in Sicilia, 9.100 in Campania, 6.900 in Puglia.
Rispetto al Centro e al Nord, il Sud non riesce ad attrarre persone dall’estero
A rendere la situazione ancora più grave, una considerazione: mentre la dinamica demografica negativa del Centro-Nord è compensata dalle immigrazioni dall’estero – sottolinea il Rapporto -, da quelle dal Sud e da una ripresa della natalità, «il Mezzogiorno resterà terra d’emigrazione “selettiva” (specialmente di qualità), con scarse capacità di attrarre immigrati dall’estero, e sarà interessato da un progressivo ulteriore calo delle nascite».
Povertà ai livelli più alti di sempre
Il secondo fenomeno che preoccupa è la povertà, che «resta sui livelli più alti di sempre e il livello di disuguaglianza interno all’area deprime la ripresa dei consumi». Le politiche di austerità, spiega ancora il report, hanno determinato il deterioramento della capacità del welfare pubblico di controbilanciare le crescenti disuguaglianze indotte dal mercato, in presenza di un welfare privato del tutto insufficiente al Sud (si pensi alla minore diffusione del Terzo Settore o, ad esempio, al ruolo irrisorio, rispetto al resto del Paese, che vi giocano le Fondazioni di matrice bancaria nel finanziamento di iniziative sociali)». In particolare, un meridionale su tre è esposto al rischio di povertà, che nel Sud si attesta al 34,1%. In tutte le regioni meridionali, inoltre, risulta superiore sia rispetto al dato nazionale (19,0%) sia rispetto a quello del Centro-Nord (11,0%). Nelle regioni più popolate, Sicilia e Campania, il rischio di povertà arriva a sfiorare il 40%.
Fonte : Il Sole 24 Ore
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