Aeroporto Trapani Birgi, stato di agitazione per 18 lavoratori a rischio licenziamenti
La riduzione dell’attivita’, per via della scelta di disimpegno operata dal vettore Ryanair, e la dichiarazione di esubero di 18 unita’ con avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte della Societa’ Airgest Spa, concessionaria per la gestione dell’aeroporto militare aperto al traffico civile di Trapani Birgi, e’ l’amaro epilogo della miope visione politica attuata nel settore degli aeroporti regionali, cosiddetti minori, il cui transito annuale e’ inferiore ai 3 milioni di passeggeri”. Cosi’, Franco Fasola, Responsabile della dell’Utl/Ugl di Trapani e Giuseppe Messina, Segretario Reggente dell’Ugl in Sicilia, commentando la scelta della societa’ aeroportuale Airgest di avviare nello scalo trapanese la procedura di licenziamento collettivo prevista dalla legge 223 del 1991. “L’inadeguatezza del Governo regionale e’ sotto gli occhi di tutti – aggiungono i due sindacalisti – per l’incapacita’ di porre in essere politiche di sviluppo e rilancio dell’Aeroporto di Trapani Birgi attraverso interventi volti alla destagionalizzazione del sistema d’offerta turistico-ricettiva, indispensabile per attrarre la presenza di piu’ di un vettore a Birgi. Lo scalo aeroportuale di Trapani Birgi, volano indispensabile e irrinunciabile per la ripresa economica della provincia di Trapani, territorio di eccellenze agroalimentari e di straordinaria offerta culturale – affermano Fasola e Messina – sconta la crisi non solo economica ma anche e soprattutto istituzionale”.
Fonte :(ITALPRESS).