Sanità siciliana, Di Vita: “Sei aziende ospedaliere in deficit, le carte sbugiardano l’assessore Gucciardi”
“Al settembre 2016 sei aziende ospedaliere facevano registrare uno scostamento tra i costi rilevati sul conto economico consuntivo e i ricavi pari o superiori al 10 per cento di questi ultimi”. Si legge in una nota dell’assessorato alla Salute in risposta all’accesso agli atti richiesto dalla deputata siciliana alla Camera, Giulia Di Vita, sui piani di efficientamento delle aziende ospedaliere siciliane.
“Le carte adesso sbugiardano l’assessore Gucciardi, che nell’aprile scorso, mentiva quando replicava alle mie dichiarazioni, dicendo che ‘è falso quando si dice che ci sono aziende sanitarie in Sicilia in deficit’. I documenti a cui ho finalmente avuto accesso dicono tutt’altro. È il momento che l’assessore spieghi come stanno davvero le cose – dichiara la deputata -. Come se non bastasse, due aziende ospedaliere, ovvero il Papardo di Messina e il Vittorio Emanuele di Catania che erano già in deficit, a seguito della circolare ministeriale di giugno 2016, risultano in difetto anche riguardo agli ambiti assistenziali e parametri di riferimento relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure. Per la prima volta, invece, il Cannizzaro di Catania e il Martino di Messina sono risultati non rispettare questi parametri. Quindi, complessivamente sono otto le aziende ospedaliere fuori dagli standard richiesti dalla legge. La situazione è, dunque, anche peggiore del quadro che avevamo ad aprile 2017 e che l’assessore ha perfino negato, mi chiedo a quale scopo”.
Nella risposta alla deputata, l’assessorato sottolinea che “a fronte dei rilievi sui loro piani di efficientamento, le aziende ospedaliere sono state invitate ad apportare le necessarie integrazioni. A tutt’oggi, però, non è arrivata al dipartimento Pianificazione Strategica nessuna modifica di piano”. La deputata ha presentato una interrogazione e una lettera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per metterla al corrente di questa situazione. “Non è comprensibile come mai, stando così le cose, i direttori generali siano ancora al loro posto – sostiene Di Vita -, dal momento che le indicazioni ministeriali prevedono la loro sostituzione se le aziende non rientrano dal debito. Presenterò un esposto alla Corte dei conti perché chi ha creato questa condizione di illecito a danno dei cittadini ne paghi le spese”.
Fonte : blog on, Di Vita