Il candidato venuto da Scorta civica
Quando Fava premiava Cancelleri
Le elezioni regionali e la diaspora dell’antimafia tra passato e presente.
Oggi Claudio Fava bacchetta Cancelleri . Un tempo, nemmeno troppo lontano, lo premiava.
Nella maionese impazzita dell’antimafia, un dettaglio come quello che emerge dal curriculum vitae del candidato grillino Giancarlo Cancelleri può passare inosservato. Ma nel suo minimalismo, in fondo, racconta bene il rompete le righe dell’antimafia organizzata che sta caratterizzando questa campagna elettorale, la prima dopo il grande sputtanamento del moloch antimafioso.
L’episodio lo ricorda lo stesso candidato dei 5 Stelle. Che nel 2010 a Caltanissetta fondò la locale sezione di Scorta Civica, il comitato che si propone di supportare i magistrati minacciati dalla mafia. In primis Nino Di Matteo. Che poi è per la galassia dei 5 Stelle un robusto punto di riferimento, tanto da essere ritenuto in pectore il ministro dell’Interno di un eventuale governo guidato da Luigi Di Maio. A giugno 2010 la Scorta civica nissena, ricorda lo stesso Cancelleri nel suo “curriculum di attivismo” scaricabile sul sito Internet dei 5 Stelle, vinse il premio “Giuseppe Fava”. Un riconoscimento nazionale consegnato a Roseto degli Abruzzi, dalle mani dello stesso Claudio Fava. Che oggi accusa il grillino Cancelleri di silenzi e distrazioni sulla lotta alla mafia.
E invece, Cancelleri, così come un bel pezzo del siculo grillismo, è vicino, se non vicinissimo a un pezzo dell’antimafia. Quella con venature quasi mistiche, che ha cuore simboli, al limite del culto della personalità, e teorie di complotto, che naturalmente fanno breccia nell’humus culturale grillino. Dove le suggestioni della trattativa trovano un certo seguito, appagato dagli articoli delle testate più care a quel pezzo di elettorato, su tutte Il Fatto quotidiano e Antimafia 2000. E infatti la prossimità politica tra il centravanti del processo della trattativa, Nino Di Matteo, e il Movimento è cosa nota.
L’antimafia, insomma, si sparpaglia. Dopo i dispiaceri e la caduta dei miti degli ultimi anni, era forse inevitabile. Ma al brand non si rinuncia. Con ben due liste, quella di Fava e quella di Musumeci, che si appropriano di espressioni che rimandano alla memoria di martiri di Cosa Nostra: Peppino Impastato (“I cento passi”) e Paolo Borsellino con il suo “Diventerà bellissima”. Il nome voluto per il suo movimento da Musumeci, candidato della coalizione che ha il suo baricentro nella Forza Italia di Gianfranco Miccichè. Che auspica di tornare al governo per rifare “quello che abbiamo fatto nei periodi di Berlusconi e Cuffaro, anzi di più“. Frase che lesto Fava ha rinfacciato al competitor Musumeci nella sua conferenza stampa di presentazione. E dire che un tempo qui era tutta antimafia.
Fonte :Live Sicilia