
CASTELVETRANO –
Si è tenuto ieri pomeriggio, presso l’Aula Consiliare del Comune di Castelvetrano, un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza incentrato sul delicato tema delle pale eoliche e dei pannelli fotovoltaici disseminati in gran parte del territorio provinciale di Trapani. L’incontro ha visto la partecipazione di sindaci e consiglieri dei Comuni della Valle del Belice, deputati regionali, rappresentanti di associazioni ambientaliste e numerosi cittadini.
L’iniziativa, promossa dal Comitato Cittadinanza Attiva di Castelvetrano e da Codici Ambiente — associazione di promozione sociale iscritta nel registro del Ministero delle Imprese e del Made in Italy — ha registrato l’adesione di diversi consiglieri comunali.
Dopo l’introduzione del Presidente del Consiglio, è intervenuto don Undari, arciprete di Castelvetrano, che ha richiamato l’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, sottolineando l’importanza del rispetto dell’ambiente per le future generazioni e mettendo in guardia sul fatto che l’installazione indiscriminata di impianti eolici difficilmente porterà ricchezza reale al territorio.
È stato poi letto un documento redatto dall’ingegnere Danilo La Rocca, componente del Comitato, dal quale è emerso che, con gli impianti già realizzati e le autorizzazioni rilasciate in provincia di Trapani, gli obiettivi imposti dai programmi energetici nazionali e regionali risultano già ampiamente superati. Per questo motivo, secondo quanto affermato nel documento, ulteriori progetti non dovrebbero essere approvati, in quanto rischierebbero di compromettere irreversibilmente terreni irrigui destinati all’agricoltura o al turismo.
Tale posizione, tuttavia, è stata contestata da un rappresentante di Legambiente presente all’incontro, che ha sollevato dubbi sull’effettiva congruità dei dati, rendendo ancora più urgente un chiarimento normativo.
In questa ottica, Codici Ambiente ha presentato un’istanza lo scorso 12 maggio 2025, indirizzata al Presidente della Regione Siciliana, sollecitandolo a individuare — come previsto dal decreto del Ministro dell’Ambiente del 21 giugno 2024 — le aree idonee e non idonee all’installazione di fonti di energia rinnovabile (f.e.r.), nonché a effettuare verifiche sugli impianti già esistenti in provincia di Trapani, per accertarne la conformità con le direttive europee e le leggi nazionali in materia di sicurezza ed efficienza energetica.
Tuttavia, la prerogativa della Regione è stata fortemente compromessa dalla recente sentenza del TAR Lazio, che ha annullato una parte dell’articolo 7 del suddetto decreto ministeriale. In particolare, il Ministero dell’Ambiente è stato obbligato a ridefinire, con apposito decreto, criteri oggettivi per l’identificazione delle aree idonee e non idonee. Fino a nuova normativa, tale vuoto legislativo potrebbe dar luogo all’approvazione di ulteriori parchi eolici o fotovoltaici in zone non adeguate: territori a vocazione agricola o turistica, oppure aree con alto valore paesaggistico e ambientale.
Nel frattempo, Codici Ambiente teme che le società del settore, forti della disponibilità di ingenti capitali, possano approfittare dell’attuale incertezza normativa per accelerare i progetti rimasti in sospeso, temendo penalizzazioni future con l’introduzione delle nuove regole.
«È ora indispensabile un intervento urgente degli organi competenti — si legge nella nota diffusa dall’associazione — per evitare un ulteriore aggravamento della situazione ambientale, che potrebbe trasformarsi in una vera e propria catastrofe con danni gravissimi all’economia del territorio».
Codici Ambiente ribadisce la propria posizione favorevole alla transizione ecologica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili, purché avvenga nel rispetto delle leggi, dell’ambiente e dell’articolo 9 della Costituzione, che tutela il paesaggio e il patrimonio naturale della Nazione. Per questo motivo, l’associazione si impegna ad agire secondo le sue finalità statutarie per contribuire a colmare la lacuna normativa e favorire una pianificazione coerente e sostenibile.