MARE NOSTRUM – ENERGIA e PESCA
Parchi marini off-shore, energia elettrica nazionale e la pesca sostenibile.
Quando due interessi economici possono convivere e svilupparsi in armonia.
In queste settimane vi sono diverse proposte in fase di valutazione sia negli uffici della Regione Sicilia, che presso i promotori dei vari comitati che si occupano di mare e di pesca..
Molte associazioni di pescatori temono la chiusura di vaste aree di mare con conseguente perdita di introiti e di guadagni in un momento particolarmente difficile, e quindi si oppongono alla realizzazione di parchi eolici a mare.
In realtà questo potrebbe essere un “falso problema” andandosi modificare i progetti attuali al fine di creare dei “corridoi” atti alla pesca in aree controllate e regolamentate da remoto dalle stesse associazioni di armatori e di pescatori.
Con il posizionamento delle turbine eoliche marine su fondali a profondità costante, sulle curve batimetriche, si possono realizzare dei corridoi atti alla pesca a strascico di facile utilizzazione.
I corridoi si realizzano evitando che la posa dei cavi subacquei siano di ostacolo alle reti.
I cavi di collegamento possono essere posati ai margini dei corridoi in modo tale da non rappresentare un pericolo per le reti a strascico.
La zona interessata diventa così un’area atta alla pesca regolamentata e controllata a distanza da un sistema radar a controllo remoto integrato e connesso sia a telecamere operative notte e giorno sia ad un sistema di droni “residenti” che, comandati anch’essi da remoto, sono in grado di identificare il naviglio intruso ed eventuali attività illecite.
PREMESSA
Esaminando la posizione dei numerosi parchi eolici off-shore si nota, quasi sempre, il posizionamento a “scacchiera” dei generatori eolici.
Certamente il posizionamento è dettato dalla efficienza al moto del vento ma, quasi sempre, l’utilizzo dell’area si scontra con le esigenze dei pescatori che si ritrovano con una grande porzione di mare precluso alla pesca.
UN NUOVO CONCETTO DI POSIZIONAMENTO – ISOBATIMETRICO
Andandosi a posizionare le boe sulle linee di uguale profondità, quindi su delle isobatimetriche, si possono realizzare dei corridoi atti alla pesca di facile e semplice fruizione per i pescherecci..
Per realizzare i “corridoi di pesca” è necessario che i collegamenti subacquei non siano di ostacolo allo strascico.
Diventa essenziale quindi che i cablaggi subacquei siano disposti a pettine lungo la batimetrica, in modo da avere il fondale libero da ostacoli nella direzione prevista per la pesca. In pratica saranno disposti al bordo esterno dei corridoi liberi e fruibili per la pesca.
L’AREA CONTROLLATA a distanza – L’utilizzo del radar a controllo remoto, telecamere e droni.
Tutta l’area può essere facilmente controllata con un sistema radar a controllo remoto TRISKAV installato su boe
L’operatore radar potrà quindi gestire l’attività della pesca in una zona che potrebbe essere riservata al naviglio di determinati compartimenti marittimi.
L’operatore radar è in grado di proteggere tutta la zona da intrusioni, attività illecite, e, da remoto, mettere in volo un apposito drone in grado di effettuare la ricognizione e l’ identificazione di imbarcazioni anomale ed il monitoraggio di ogni attività marittima che avviene nella zona.
Il sistema radar è integrato da telecamere in grado di operare di giorno e di notte , controllate dalla postazione remota e da droni che operano dalle stesse boe-radar.
LA SALA CONTROLLO
Dalla sala di controllo l’operatore radar è in grado di monitorare tutta l’area sia con il radar che con le telecamere.
Dalla sala di controllo è anche possibile comandare e gestire il drone residente ed operativo dalla stessa boa.
Questo nuovo concetto di posizionamento delle turbine in mare al fine di realizzare comunque delle zone di pesca controllate da remoto è certamente una forma di positivo compromesso fra le esigenze dei pescatori e l’esigenza di energia elettrica rinnovabile e di produzione nazionale.