Il momento in cui la pacchia a Castelvetrano finisce con i bilanci basati sulle presunte entrate e le tante anticipazioni di cassa con la banca, fu nel gennaio 2015. Guarda caso, una data che coincide con la rottura politica tra l’ex sindaco, Gianni Pompeo e il suo “pupillo”, Felice Errante.
L’entrata in vigore del sistema detto “armonizzazione contabile” genero una vera crisi in molte amministrazioni locali d’Italia. In particolare decretò la fine di un sistema poco trasparente e controverso che consentiva di poter generare falsa liquidità attraverso i crediti certi ed esigibili. Crediti che, soprattutto a Castelvetrano sono risultati deteriorati e molto spesso inesigibili. In questi parametri, considerati da responsabili del comune e dalla politica di allora “virtuosi“, si nascondevano tanti giochi di prestigio finanziari che hanno portato a generare debiti su debiti. Una pratica che è durata per almeno 15 anni e fino al gennaio 2015: Strano anche che, chi doveva controllare, non controllava. Meglio scaricare le colpe sui cittadini in genere
E il conto, salatissimo, lo stanno pagando solo i cittadini. Gli amministratori locali castelvetranesi dicevano sempre:” il comune ha i conti in ordine“ e anche i dirigenti confermavano. Poi c’era la battuta dell’opposizione che sosteneva” per il bene della città il bilancio si approva“. Era meglio non approvarli. In realtà tutti sapevano e a tutti conveniva il gioco. Senza soldi , fare politica è dura. Il gioco, tutto sommato era semplice e si poteva dire che, teoricamente non produceva debiti. Le carte erano sempre tutte ok. Ovviamente non era così. In effetti, sempre teoricamente, Il comune chiedeva soldi alle banche perchè “dimostrava” d’avanzare” molti soldi da cittadini e altri enti.
La banca con i bilanci certificati erogava. La stessa banca, non poteva verificare se i crediti del comune avessero il timbro vero della certezza. Non poteva neanche sapere dei contenziosi attivi del comune e misteriosamente persi. Tra Saieseb e il contenzioso vinto da nota e ricca famiglia castelvetranese , tra il 2012 e il 2014 il comune ha pagato somme per oltre 8 milioni di Euro per cause perse. Circa 16 miliardi delle vecchie lire pagati per errori commessi dal comune. Anche in questo caso, nessuna inchiesta e anche lo strano silenzio della stampa rivoluzionaria. Perchè il comune ha perso? Chi ha cagionato un danno simile? La cifra dei contenziosi pagati dall’Ente non è aggiornata ma è di certo più corposa di quella che si conosce. Purtroppo è passato solo il messaggio che da colpe soli ai cittadini morosi per le bollette. Quindi, per tornare alle banche, l’istituto di credito erogava su incassi certi che poi non diventavano certi. Anzi, secondo quanto più volte denunciato l’ex consigliere Ninni Vaccara( di cui riportiamo parti delle sue interrogazioni) i dati del comune non erano certi per niente. A dirla tutta, per il sistema delle anticipazioni , servivano numeri importanti alla voce crediti da riscuotere
Fu una doccia ghiacciata per tutti coloro che, avario titolo, sapevano dei bilanci “montati”. La festa era finita. Il Governo Renzi fa approvare la legge che era nel cassetto dal 2009
Nel gennaio del 2015, arriva la mazzata
I doveri degli enti locali. Arrivano gli obblighi che l’armonizzazione comporterà e le innovazioni – anche sul fronte del risparmio . Cinzia Simeone, dirigente del Ministero dell’Economia, docente e autrice di volumi specializzati, spiega:” Per “armonizzazione dei bilanci” si intende il processo di riforma della contabilità pubblica, avviato nel 2009 dalla legge n. 42/2009 per gli enti territoriali .Per “armonizzazione dei bilanci” si intende il processo di riforma della contabilità pubblica, avviato nel 2009 per gli enti territoriali e per il bilancio dello Stato e le altre amministrazioni pubbliche. che punta decisamente a parametrare la spesa sui soldi già nelle casse del comune e non sulle previsioni d’incasso. L’arrivo della legge cambia tante cose. Era diventato difficile giocare con le anticipazioni. I nodi erano tutti arrivati al pettine. I soldi alla banca occorreva ridarli. Incassi erano scarsi. E’ l’inizio dell’incubo che porterà al fallimento
Lo strano silenzio , durato anni, da parte di chi doveva eseguire verifiche sulle attività amministrative del comune di Castelvetrano e chieste da chi ha redatto e firmato le relazioni. Nella relazione del 2014 vengono annotati ben 25 rilievi di non conformità
Nel 2014 l’ex consigliere Ninni Vaccara, presenta un ampia interrogazione sulla relazione Dagnino e sulle bacchettate della Corte dei Conti. Si discute in consiglio, Vaccara viene attaccato ma niente succede agli interessati
Tra i punti segnalati da Vaccara che riprendeva citazioni della Corte dei Conti c’era l’incoerenza tra programma triennale delle opere pubbliche, il bilancio ed il piano dei pagamenti;l’ inadeguatezza della riscossione delle entrate e l’ eccessivo numero di affidamenti diretti di lavori pubblici,senza passare dai bandi di gara, di servizi affidati senza le regole del libero mercato . Nel documento si evidenziava inoltre che: “la Corte dei Conti aveva espresso particolare preoccupazione per la situazione del contenzioso giudiziario del Comune di Castelvetrano, in ordine ai rischi sugli equilibri finanziari dell’ente, Su questo aspetto, l’ex consigliere Vaccara affermava: “ occorre chiarire gli aspetti sulla riscossione delle entrate dell’Ente” .Niente. Silenzio. Per anni i servizi idrici sono stati affidati a privati producendo debiti. Per molti anni, aziende di recupero crediti , hanno ottenuto la fiducia della politica e dei tecnici comunali, producendo debiti. Addirittura , una società si presa pure somme già incassate dai cittadini. Un vero disastro che non ha conosciuto ad oggi nessun colpevole. Troppi occhi chiusi o forte protezione nelle stanze del potere? Un dubbio che ci porteremo per sempre. Così come i debiti, che hanno di fatto distrutto, l’azione amministrativa della città
Fonte: Leggi Oggi