
Paolo Borsellino è stato uno dei più alti esempi di integrità, coraggio e responsabilità nella storia della Repubblica Italiana. Magistrato rigoroso, uomo di Stato ma soprattutto cittadino di morale inflessibil , Borsellino ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia attraverso un incessante impegno civile e culturale.
Tra i tanti messaggi che ci ha lasciato, uno dei più significativi riguarda il ruolo dei giovani, la necessità di un cambiamento della mentalità e il valore dell’impegno collettivo. A partire da questo, molte realtà sul territorio, come l’Associazione Codici Castelvetrano e Palermo, portano avanti un lavoro importante proprio nel solco tracciato dal magistrato.
Il pensiero di Paolo Borsellino era fortemente intriso di senso del dovere e responsabilità. Non vedeva la sua funzione di magistrato come un privilegio, ma come una missione. Diceva: “È bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.” Ma soprattutto: “La magistratura non è un potere, ma un servizio.”
La sua coerenza morale lo portò a proseguire il lavoro anche dopo la strage di Capaci, consapevole del pericolo per la propria incolumità personale a cui andava incontro.. Non lo fece per eroismo, ma perché credeva che ogni persona, soprattutto se riveste un ruolo pubblico, debba assumersi la responsabilità delle proprie sceltte e del ruolo istituzionale che ricopre.
Borsellino credeva fortemente che i giovani potessero spezzare la catena dell’omertà e dell’indifferenza. Per lui, la vera rivoluzione contro la mafia doveva avvenire nella cultura, nella scuola e nella famiglia.
Nel corso degli anni questo appello è stato raccolto Paolo Borsellino è stato uno dei più alti esempi di integrità, coraggio e responsabilità nella storia della Repubblica Italiana. Magistrato rigoroso, uomo di Stato ma soprattutto cittadino di morale inflessibil , Borsellino ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia attraverso un incessante impegno civile e culturale.
Tra i tanti messaggi che ci ha lasciato, uno dei più significativi riguarda il ruolo dei giovani, la necessità di un cambiamento della mentalità e il valore dell’impegno collettivo. A partire da questo, molte realtà sul territorio, come l’Associazione Codici Castelvetrano e Palermo, portano avanti un lavoro importante proprio nel solco tracciato dal magistrato.
Il pensiero di Paolo Borsellino era fortemente intriso di senso del dovere e responsabilità. Non vedeva la sua funzione di magistrato come un privilegio, ma come una missione. Diceva: “È bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.” Ma soprattutto: “La magistratura non è un potere, ma un servizio.”
La sua coerenza morale lo portò a proseguire il lavoro anche dopo la strage di Capaci, consapevole del pericolo per la propria incolumità personale a cui andava incontro.. Non lo fece per eroismo, ma perché credeva che ogni persona, soprattutto se riveste un ruolo pubblico, debba assumersi la responsabilità delle proprie da migliaia di studenti, insegnanti e associazioni, portando a una graduale presa di posizione e di condanna contro una mentalità molto vicina ad ambienti mafiosi.
Grazie a tale evoluzione culturale e sociale oggi si parla apertamente di mafia, si denunciano i soprusi, si cerca la verità, si creano reti civiche attive sul territorio per contrastate le attività criminali.
Tra le realtà attive in Sicilia, l’Associazione Codici rappresenta un esempio concreto di quel movimento civile e culturale che Borsellino auspicava. Operando in un territorio segnato dalla presenza storica di potenti clan mafiosi – come quello dei Messina Denaro – Codici ha assunto un ruolo chiave nella promozione della legalità, dei diritti e della cittadinanza attiva.
L’associazione promuove una legalità non solo come rispetto delle leggi, ma come cultura della responsabilità e della giustizia sociale, proprio come Borsellino insegnava.
Il lascito morale di Paolo Borsellino è oggi custodito da chi, con serietà e coerenza, continua a educare, testimoniare e difendere la legalità. Il suo pensiero ci ricorda che la mafia non si combatte solo con le sentenze, ma con l’esempio quotidiano di chi sceglie di non restare in silenzio..
Il lavoro delle associazioni come Codici rappresenta la continuità di quel pensiero: un ponte tra memoria e impegno, tra passato e futuro. E proprio nei giovani – educati al senso civico e alla giustizia – continua a vivere la speranza di un’Italia libera dalla paura e dalla prevaricazione.
L’attività di sensibilizzazione di Codici ha cercato di coinvolgere non solo i giovani, che già ricevono supporto e stimoli dalle istituzioni scolastiche impegnate a formare le loro coscienze, ma anche tutti coloro che sono inseriti in contesti sociali e lavorativi ove è facile acquisire quella mentalità che giustifica un modo di operare al limire della legalità.
Per perseguire questo obiettivo Codici negli ultimi anni ha organizzato convegni sui fattori ambientali e socio culturali del fenomeno mafioso nonché sui diritti e doveri dei cittadini ove si è discusso di mafia e degli effetti devastanti che la stessa produce nel tessuto sociale in cui opera.
Il sacrificio di Borsellino, anche dopo 33 anni dalla strage di via D’Amelio, deve servire per stimolare la collettività ad attivarsi per perseguire quelle finalità del vivere civile indispensabili per una sana e pacifica convivenza.

Associazione Codici – Delegazioni di Castelvetrano e Palermo