
“Quella di oggi a Trapani, con la Commissione regionale Antimafia, è stata una visita necessaria ed importante per comprendere da vicino le dinamiche di quella mafia imprenditorializzata che non spara, ma che è infiltrata nell’economia della provincia trapanese in settori tradizionali come l’edilizia, ma anche in settori come il turismo e l’agroalimentare. L’incontro con il prefetto di Trapani Daniela Lupo e il comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza è stata l’occasione per segnalare come la corruzione abbia investito questo territorio con processi a carico di amministratori pubblici e uomini politici, e per chiedere nuove misure ed azioni di contrasto attraverso un lavoro sempre più coordinato tra tutti gli attori istituzionali. La corruzione è il fenomeno attorno al quale si muove la criminalità organizzata. Combatterla significa bloccare la triangolazione che vede imprenditoria, amministratori infedeli e criminalità perpetrare reati a danno dell’economia sana e dei cittadini, pregiudicando il sano sviluppo economico del territorio. Anche l’incontro con i magistrati delle procure della Repubblica della provincia è servito a comprendere il lavoro incessantemente svolto per eradicare la mafia e colpire gli affiliati. È oltremodo chiaro, dopo questa audizione, che servono maggiori investimenti in strumenti di indagine innovativi e più risorse umane. Anche dopo la scomparsa di Matteo Messina Denaro ‘cosa nostra’ rimane divisa in più mandamenti e non ha una leadership, per questo serve un’azione ancor più capillare. Ritengo che il lavoro di audizione che stiamo svolgendo in tutte le province siciliane, qualifichi l’azione della Commissione regionale Antimafia e contribuisca a far sintonizzare la politica con chi opera per garantire l’azione penale e la sicurezza”. Lo afferma Roberta Schillaci, segretaria della Commissione regionale Antimafia.