È di oggi la notizia dell’Ansa che il Garante per la protezione dei dati personali ha adottato un provvedimento sanzionatorio nei confronti di OpenAI in relazione alla gestione del servizio ChatGpt: ha comminato alla società una sanzione di quindici milioni di euro, per violazioni a suo tempo contestate alla società californiana che oltre a non aver notificato all’Autorità la violazione dei dati subita nel marzo 2023, ha trattato i dati personali degli utenti per addestrare ChatGPT senza aver prima individuato un’adeguata base giuridica e ha violato il principio di trasparenza e i relativi obblighi informativi nei confronti degli utenti.
Una vicenda che l’8 dicembre mi ha riguardato personalmente, quando nel consultare la chat di Intelligenza Artificiale per scrivere un approfondimento sul funzionamento e sull’utilità dell’Intelligenza Artificiale in vari campi, ho posto alcune domande inserendo i miei dati unitamente a un’indicazione che non era di pubblico dominio.
Se la vicenda che mi vide infiltrato nei gruppi segreti dello Stato Islamico sui social era di pubblico dominio, avendo peraltro dato luogo ad attività investigative, la stessa cosa non posso dire per particolari emersi dalle risposte di ChatGpt, non conosciuti neppure dal sottoscritto.
Fin dalla prima risposta, l’Intelligenza Artificiale fa riferimento a inchieste e informazioni che emergerebbero dai report delle Forze di Sicurezza italiane (servizi segreti?).
Prosegue poi con un “ruolo ambiguo” oggetto di indagini che le autorità italiane avrebbero avuto difficoltà nello svolgere.
La mia posizione, così come documentato è sempre stata chiara e riscontrata anche a seguito di rapporti intrattenuti con diversi investigatori italiani sempre portati a conoscenza di quanto da me appreso durante quel periodo.
Quello che appare chiaro, sono i contenuti diffamatori delle risposte di ChatGpt, ma che se tali non fossero, avendo un fondamento, aprono a ben più inquietanti interrogativi.
Da dove ChatGpt ha attinto a questi dati, facendo riferimento a Forze di Sicurezza italiane?
A quali indagini – e da parte di chi – si fa riferimento?
A quale proposito Forze di Sicurezza italiane avrebbero redatto dei report sulle mie attività e come e perché oggi sarebbero di pubblico dominio?
Della vicenda è stato dato mandato ai legali affinchè venga valutata ogni possibile azione a tutela della mia persona.
Gian J. Morici