
FAROUT Live Arts Festival The Convivial Laboratory: Abitare l’inabitabile |
IV edizione
3 – 13 ottobre 2024
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Torna alla sua quarta edizione FAROUT Live Arts Festival, la manifestazione di arti performative contemporanee prodotta da BASE Milano che quest’anno è dedicata al tema del convivialismo.
Dentro e fuori da BASE: il festival raggiunge diversi luoghi e quartieri della città. Tra questi, andrà in scena per la prima volta negli spazi di Armani/Silos – partner del festival – e tornerà nei quartieri vicini di Barona e Giambellino.
Svelate oggi le installazioni di Ulla von Brandenburg e Lemonot
Accanto al programma performativo del festival, anche The Convivial Laboratory – il Convivialismo, in pratica una rassegna “pratica” del convivialismo con incontri, cene e laboratori.
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BASE Milano
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Dal 3 al 13 ottobre 2024 torna per la sua quarta edizione FAROUT Live Arts Festival, la manifestazione dedicata alle arti performative contemporanee prodotta da BASE Milano che trae simbolicamente il nome dall’oggetto spaziale conosciuto più lontano dal sole: FAROUT VG18. Una distanza quasi necessaria a svincolarsi da traiettorie prestabilite e offrire un punto di osservazione inedito, in cui rileggere il rapporto tra centro e margine.
Con FAROUT (prima edizione nel 2021) BASE si afferma come voce nel panorama della creazione contemporanea e punta l’attenzione sulle arti dal vivo, dall’installazione all’arte pubblica, dalla danza al teatro, mantenendo sempre un focus sulla dimensione performativa e transdisciplinare.
Quest’anno, con oltre 30 presenze artistiche e 45 appuntamenti, il festival invita il pubblico ad abitare nuove posture individuali e sociali, attive e scomode. L’idea: esplorare nuovi modi di stare nel presente attraverso performance che toccano il corpo, la città, il pianeta e la Storia.
Il titolo – The Convivial Laboratory: Abitare l’inabitabile – da un lato presenta questa edizione come secondo capitolo di una riflessione avviata in occasione della Design Week sul tema del diritto alla casa e dell’abitare; dall’altro, getta le basi per un’indagine sulla sfera della convivenza e su una sua possibile e sua radicale riorganizzazione.
Nella visione della direttrice artistica Linda di Pietro, nell’edizione 2024, Le opere si intersecano con le urgenze del nostro tempo, proponendo un’esperienza collettiva e personale che è allo stesso tempo politica ed emotiva.
Ulla von Brandenburg veste la ground hall di BASE con l’installazione Terra solida, Vento liquido. L’artista tedesca considera il corpo come un materiale che modella e trasforma lo spazio, spesso utilizzandolo come un sipario per proiezioni cinematografiche legate a performance e messe in scena che dirige personalmente.
E ancora: il movimento estatico e inarrestabile di Mette Ingvartsen e la performance live de I Canzonieri, il progetto musicale e artistico di Emiliano Maggi e Cosimo Damiano, che arriva a BASE grazie alla preziosa collaborazione con Le Cannibale, che torna ad animare la notte su FAROUT con il party del 5 ottobre con Marie Davidson e Fatima Koanda.
Un immaginario onirico carico simboli, desiderio, decostruzione, metamorfosi e sentimenti controcultura.
Accanto al programma performativo del festival, per tradurre in pratica questa immagine di un futuro condiviso e convivialismo, vive un palinsesto di incontri, laboratori, conversazioni, pranzi e cene in compagnia di artisti, filosofi, ricercatori, designer, cuochi (…). Per l’occasione, il duo di architetti Lemonot ha progettato Moéca, un tavolo multiforme e un luogo vivo in cui si riuniscono produzione e condivisione del sapere. Scopri gli appuntamenti sul sito!
Altro dalle atmosfere di FAROUT:
Il vigore punk nella coreografia di Katerina Andreou conduce una riflessione sulle molteplici dimensioni della vivibilità. E poi ancora, l’origine del gesto indagato dal corpo di Martina Gambardella, il vibrato di Nunzia Picciallo e l’equilibrio scultoreo di Claudia Catarzi attraversano l’intero festival con i loro intensi cameo.
Ad arricchire il palinsesto è il prezioso approfondimento del programma PRESENT! co-curato con Giulia Traversi, in cui cinque giovani artist come Marta Bellu, Diana Anselmo, Kelly Ardens, Giuseppe Communiello e Camilla Guarino portano in scena la questione complessa dell’accessibilità, attraverso performance poetiche che mettono al centro la questione dell’abitare la non conformità.
Nelle performance di Eva Bubla, degli AzkonaToloza, ma anche di Ruggero Franceschini e Zelda Soussan, risuonano invece le strategie di sopravvivenza messe in atto dagli esseri umani, per un pianeta che diventa sempre più inabitabile; diseguaglianze, scenari distopici ed esperienze diasporiche sono d’altra parte i cardini attraverso cui si costruiscono i momenti performativi di Alice Ripoll, dei Muta Imago e di Basel Zaraa.
Gli artisti associati di BASE – Mombao, Elisabetta Consonni e CORPS CITOYEN – si preparano a presentare le loro nuove produzioni a conclusione di un intenso triennio di lavoro congiunto.
Un festival e tanti palcoscenici, dentro e fuori da BASE: anche quest’anno l’energia di FAROUT raggiunge altri spazi, vicini e lontani.
Armani/Silos ospita Breathing Room, opera di Salvo Lombardo con la partecipazione di Silvia Calderoni; e poi le attività tra i quartieri Barona, Giambellino e San Siro: MAI + di F. De Isabella, Manuale di Adattamento al Pianeta, di LUIT & Ruggero Franceschini, Walking Definitions di Eléctrico 28 e una nuova edizione di Cavalcavia, il Festival diffuso di arti performative di BASE, nato con l’obiettivo di coinvolgere i non-pubblici culturali nei quartieri Barona e Giambellino.
FAROUT Live Arts Festival è un progetto di BASE Milano Realizzato con il contributo di Con il sostegno di: Partner Tecnico: In Collaborazione con: In rete con:
Content partner: Exibart
Media Partner: Il Giornale dell’Arte |
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INFORMAZIONI
BASE – Via Bergognone 34, Milano |