Fondazione Palazzo Te
presenta
Il labirinto delle metamorfosi
Un rinnovato percorso tra gli affreschi di Giulio Romano
che attraverso supporti narrativi e una poetica installazione sonora
sottolinea i riferimenti alla metamorfosi del ciclo decorativo del Palazzo
e un programma di eventi culturali e performativi per un pubblico ampio e diversificato,
con laboratori di danza e fotografia, concerti e conferenze
dal 27 marzo 2024
Palazzo Te, Mantova
Mantova, 27 marzo 2024. Seguendo il tema delle metamorfosi che ispira il programma culturale 2024 di Fondazione Palazzo Te, dal 27 marzo 2024 la villa giuliesca presenta Il labirinto delle metamorfosi, nuovo percorso di visita teso alla valorizzazione di questa specifica prospettiva di lettura degli affreschi di Giulio Romano.
Una forma di riscoperta dell’opera del grande artista, così strettamente legato all’identità del Palazzo, capace di rivelare un nuovo livello di lettura del repertorio iconografico e architettonico senza pari della dimora.
Palazzo Te, intriso di riferimenti, re-interpretazioni moderne e visioni contemporanee delle storie raccontate da Ovidio e Apuleio, è una vera e propria wunderkammer, un campionario di forme ispirate alla poesia e alla mitologia, ai viaggi e alle scoperte dell’epoca: decorazioni, corami e oggetti contribuiscono ancora a quell’atmosfera di stupore che ne ha costruito il fascino dal XVI secolo a oggi. In questo contesto, il tema della metamorfosi, inteso come quesito profondo sull’essenza della Natura e il senso dell’Umanità, si presenta come il trait d’union narrativo del progetto artistico di Giulio Romano, capace di essere al tempo stesso profondo e scherzoso, ironico e vertiginoso.
Dal 27 marzo, nuovi supporti narrativi con una poetica installazione sonora valorizzeranno i riferimenti alla metamorfosi tratti da episodi delle Metamorfosi di Ovidio e Apuleio, e dalla La vita di Alessandro di Plutarco, presenti nel ciclo decorativo del Palazzo. In alcune sale i visitatori potranno ascoltare una sonorizzazione emozionale con la regia di Federica Restani che racconta le scene immortalate alle pareti con le parole dei poeti a cui sono ispirate.
“Le indicazioni sulle metamorfosi che ci offre Palazzo Te – racconta il Direttore Stefano Baia Curioni – rimandano alla questione contemporanea: siamo in un tempo di cambiamenti che sembrano incontenibili e che ci riguardano perché avvengono nella sfera della società, nel pensiero, nel modo di immaginare storie. Sono cambiamenti così intensi da non poter essere evitati: per questo la sfida più contemporanea è imparare a pensare il cambiamento, imparare a fare amicizia con il cambiamento. Accettare il cambiamento significa compiere non solo un atto di fede, ma soprattutto un atto di conoscenza, aprirsi alla meraviglia e all’arte. Vuol dire consentire che l’arte e la scienza entrino a far parte assieme del nostro bagaglio di consapevolezza e di pratica. Palazzo Te ci presenta in proposito un’enciclopedia di suggerimenti suggestivi.”
Un percorso di visita rinnovato che comincia dalla prima stanza dell’appartamento privato – la Camera di Ovidio – la cui decorazione intreccia storie di sfida e amore tra umani e divinità, e che prosegue nella Loggia delle Muse che, con una decorazione ispirata alle nove figlie di Mnemosine, presentava il Palazzo come luogo di dominio incontrastato dell’Arte, concetto sottolineato anche dalla storia ovidiana di Orfeo ed Euridice.
L’idea fondante della decorazione del Palazzo era quella di presentarlo come un labirinto di miti e racconti antichi, immagini di eroi e di amori, in un crescendo di meraviglia, armonia, poesia e magia: il percorso prosegue infatti nella Sala dei Cavalli con le Fatiche di Ercole, la Camera di Amore e Psiche, la più riccamente decorata, in cui si passa dal racconto tratto dalle Metamorfosi di Apuleio dell’amore tra Psiche ed Eros sul soffitto, alle storie tratte dalleMetamorfosi di Ovidio degli amori di Polifemo e Galatea, Venere e Adone, Marte e Venere, Bacco e Arianna, Pasifae e il toro e, infine, alla scena con Giove e Olimpiade ispirata dalla Vita di Alessandro di Plutarco.
In un progressivo svelamento, si prosegue nella Camera delle Aquile, originariamente destinata a Federico II, dove stucchi, affreschi, busti romani e marmi fanno da cornice al mito della Caduta di Fetonte raccontato da Ovidio, e nella Camera dei Giganti, vertiginoso epicentro della decorazione del palazzo, fino al Giardino segreto dove il visitatore incontra il tema della magia rappresentato dalle storie della maga Alcina tratte dall’Orlando Furioso di Ariosto.
Il percorso Il labirinto delle metamorfosi – promosso dal Comune di Mantova, prodotto e organizzato da Palazzo Te con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e in sinergia con Mantova Città d’Arte e di Cultura – prevede anche la collaborazione con istituzioni culturali e artisti del territorio per la realizzazione di attività multidisciplinari per un pubblico il più possibile ampio e diversificato, con proposte che spaziano dalle esposizioni ai concerti, dalle conferenze ai laboratori; tra queste l’installazione Mutaforma di Dario Moretti – artista e direttore di Teatro all’Improvviso – e un palinsesto di appuntamenti musicali e performativi, tra cui i concerti Metamorphosen di Strauss, Metamorfosi notturne di Ligeti, Six Methamorphosis after Ovid di Britten con l’Orchestra da Camera di Mantova, e Music for eighteen musicians di Reich con MantovaMusica.