La Libia orientale è stata violentemente colpita dalla tempesta Daniel che ha causato massicce inondazioni. A Derna, nell’est del Paese, due dighe a monte della città sono scoppiate sotto la pressione delle inondazioni, l’acqua si è riversata in città e il fiume che la attraversa è straripato causando morti, feriti e lasciando centinaia di residenti ancora intrappolati.
Il bilancio umano è elevato – secondo le ultime cifre diffuse, le vittime sarebbero oltre 6.000, 7.000 i feriti, 10.000 i dispersi e 40.000 gli sfollati. I collegamenti telefonici e stradali sono stati parzialmente interrotti, rendendo difficile l’accesso alle aree colpite.
“Di fronte a questa catastrofe, che aumenterà i bisogni umanitari di una popolazione già duramente provata, ci siamo subito mobilitati con i nostri team presenti sul campo per monitorare da vicino la situazione e sosterremo la Mezzaluna Rossa locale, nella distribuzione di cesti alimentari, prodotti non alimentari e kit igienici per 1.000 persone colpite”, dichiara Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame.
Aiutaci a soccorrere le popolazioni colpite: bit.ly/emergenzalibia
AZIONE CONTRO LA FAME IN LIBIA
Già prima delle inondazioni, la situazione in Libia era fragile e complessa, con oltre 1,5 milioni di persone bisognose di aiuti umanitari. Azione contro la Fame opera in Libia dal 2019 con progetti miranti a migliorare la resilienza delle popolazioni colpite dal conflitto e a migliorare l’accesso ai servizi di base per le comunità più vulnerabili.
La nostra organizzazione interviene nelle aree rurali di Tripoli e Sabha riabilitando i centri di assistenza sanitaria primaria e fornendo formazione e costruendo le capacità del personale sanitario in materia di salute, garantendo l’accesso gratuito all’assistenza sanitaria di base per tutti.
Un altro progetto per la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza è in via di attuazione nelle municipalità di Sabha e Ubari. Il programma sosterrà gli agricoltori vulnerabili, e in particolare le donne attivamente impegnate nelle attività agricole, per migliorare la loro resilienza attraverso lo sviluppo di competenze e il sostegno diretto in natura, per adottare pratiche agricole agro-ecologiche più funzionali al contesto.