A distanza di qualche anno dal primo romanzo, Federico Li Calzi torna torna ad affacciarsi nel panorama letterario con una prosa che sconfina nella poesia. Il risultato, definito da alcuni critici un capolavoro letterario, è il libro dal titolo “Il peso del dubbio” edito da Medinova. Una storia avvincente, tra descrizioni dettagliate, idiomi ricercati e metafore, come è nello stile dello scrittore che ancora una volta trae ispirazione dalle contraddizioni ma anche dalla bellezza della propria terra.
Diviso in quattro atti ben delineati, il libro ci conduce attraverso un arco temporale che abbraccia l’intera vita del protagonista, Giulio.
Ogni atto presenta una conclusione autonoma, raccontando storie che, sebbene indipendenti, sono sempre legate alle sue esperienze. L’autore ripercorre gli anni che hanno visto la Sicilia nel mirino della mafia.
Al centro della storia è una famiglia che sceglie la ‘giustizia’ come professione e come habitus mentale ma che è costretta alla difesa da poteri occulti che vedono oltre le apparenze e possono colpire come e quando vogliono.
Il dubbio diventa un peso quando gli effetti del proprio operato coinvolgono altri che nel loro sacro diritto ad una vita serena si ritrovano ‘perseguitati’ da chi ha scelto la criminalità e non vuole pagarne le conseguenze. Attraverso le esperienze di Giulio, lo scrittore esplora la scelta di vita del protagonista, che abbraccia l’eredità educativa del padre, giudice di grande calibro costretto a compiere una scelta difficile per una causa contro la malavita, con il timore e la paura di possibili ritorsioni nei confronti della famiglia stessa.
Il libro è un susseguirsi di descrizioni emozionali e suggestive che avvicinano la prosa alla poesia, confermando la vicinanza dell’autore a questa forma letteraria.