Matteo Messina Denaro ha ucciso con le sue mani senza pietà . La sua latitanza ha “ucciso ” persone che cercavano la verità o si sono fidati di gente con la divisa. Il Prof Vaccarino voleva il suo arresto. Altri no. Altra vicenda oscura è lo scioglimento del comune di Castelvetrano per mafia. Dopo 6 anni , nessuna inchiesta e nessun indagato. Come poteva fare affari il boss senza complicità nella burocrazia locale? Era tutto suo dice l’antimafia. E le licenze da chi le otteneva? Altro mistero
La morte del Prof. Vaccarino segna un punto eloquente sui disastri commessi da alcuni inquirenti (anche con la toga) nei lunghi anni di ricerche e inchieste. Loro non pagheranno mai per i loro errori e saranno sempre giustificati dalla stampa di regime antimafia e di potere. Anni di arresti a strascico, di indagini a vasto raggio. Vite bruciate per inchieste che partivano da sospetti non provati e dalla voglia di stare sui giornali e il boss tranquillamente se la spassava e si faceva curare sotto casa. Lui sapeva di essere al sicuro? Secondo noi si. Qualcuno lo informava delle operazioni di Polizia? La nuova Procura di Palermo dovrebbe indagare anche su questo.
Anni di terra bruciata di “Principato” memoria hanno indebolito l’organizzazione mafiosa ma hanno anche fatto molto male a gente che non aveva per nulla aiutato la latitanza del boss e devastato territori. Un’azione che non ha messo paura al boss che continuava a stare in giro.
Come in guerra, in azione , ci sono sempre vittime innocenti . Il Prof. Vaccarino è tra questi. Un arresto per favoreggiamento che lo ha costretto al carcere e alla morte non trova ancora una plausibile spiegazione. In carcere per quale pericolo? Quello che abbiamo saputo dalle recenti indagini sull’arresto del boss dicono altro. Nessuno ha mai indagato nel mondo della sanità. Strano.
L’elenco dei “fregati” dalle inchieste a macchia di leopardo , diventa più lungo se aggiungiamo arrestati e inquisiti per sospetti fiancheggiamenti. Senza dimenticare i romanzi scritti dai portavoce di magistrati e altro. Cazzate molte. Vite rovinate tante. Messina Denaro ha continuato ad uccidere senza armi. Qualcuno in nome della sua cattura ha avuto la libertà di fare come voleva. Gente coinvolta dentro investigazioni sbagliate.
Stringere sui boss è servito ma serviva altro. I medici sempre fuori dalle inchieste. Il mondo delle olive poco guardato
Vaccarino aveva dato indicazioni precise in merito alla pista del medico campobellese oggi indagato. Nel 2012 nessuno lo ascoltò. L’unico che ha dato credito a Vaccarino fu il Procuratore Paci. L’unico magistrato che ha fatto condannare Matteo Messina Denaro per le stragi. Errori tanti e Messina Denaro lo sapeva. Rideva pure quando magari leggeva i giornali. Ormai è chiaro che il boss ha gironzolotato per anni nel territorio e anche fuori. Si faceva i selfie , si innamorava , chattava, partecipava ai fistini e forse anche a convegni antimafia. Chissà. Andava in giro e nessuno lo riconosceva.
Alla Maddalena ci vanno in tanti. Anche poliziotti e giornalisti. E poi, con tutti questi sequestri, come faceva ad avere tanti soldi a disposizione? E’ evidente che non si è cercato bene. Forse i veri furbi godevano di libertà particolari. Forse perchè come Matteo Messina Denaro conoscono i segreti delle stragi. Tutte le colpe devono sempre ricadere sulla gente comune? Purtroppo la debolezza dello Stato aiuta queste paure. Non ci si meravigli.
Segreti e depistaggi. La forza di Messina Denaro nei segreti delle stragi
Falcone e Borsellino assassinati per l’indagine mafia-appalti?
Il depistaggio potrebbe aver avuto inizio a Castelvetrano, con l’operazione Palma, che ancora fa discutere per le sue evidenti stranezze. Cosa avevano scoperto i Ros guidati da Mario Mori? Ci furono suggeritori che “consigliarono” Calcara a dire cose ritenute successivamente non vere?
Perchè Calcara nel 1992 accusa Vaccarino e dimentica i Messina Denaro? Perchè non parla di altri personaggi politici dell’epoca molto potenti e vicini ai Salvo di Salemi? Perchè non dice nulla sulla presenza costante a Castelvetrano e dentro il comune di Angelo Siino, considerato ” il ministro dei lavori pubblici della mafia ” e legato anche alla massoneria locale? Perchè non dice nulla sul potente Notaio Ferraro finito in carcere per mafia econ forti collegamenti dentro il comune?
A cosa è servito l’arresto dell’ex sindaco Antonio Vaccarino e lasciare liberi in quella operazione , Ciccio Messina Denaro ,suo figlio e la cricca dei potenti che aveva frequentazioni con Siino?
Matteo Messina Denaro potrebbe sapere molte cose sull’ operazione Palma. Poteva essere già a conoscenza di una mirata attività di depistaggio per coprire le stragi e che avrebbe protetto il lavoro de boss per le stragi. Una finissima operazione di intelligenze per sviare l’attenzione sulla maxi inchiesta “Mafia e appalti” e che avrebbe motivato la guerra dei boss allo Stato, facendo passare il messaggio che le stragi avessero solo mani mafiose. In Sicilia stavano arrivando 1000 miliardi di lire e l’inchiesta dava fastidio a molti. Falcone aveva messo le mani sui conti in Svizzera di molti personaggi influenti e di mafiosi collegati.
Siino, secondo le inchieste, faceva affari con il comune di Castelvetrano dal 1988. Fu lui a portare la Saiseb per le fognature di Marinella di Selinunte. E Vaccarino in tutto questo non c’entrava nulla. Il potere al comune in quegli anni era nelle mani di altri politici . Perchè Calcara non disse nulla?
Pubblichiamo l’articolo di Damiano Aliprandi, introdotto dall’editoriale del direttore Piero Sansonetti, NEL NUMERO, Il Dubbio DEL 3 maggio 2018 prospetta l’ipotesi, basata su fatti e sentenze, che l’assassinio di Paolo Borsellino sia stato causato dalla sua volontà di portare avanti l’indagine su mafia-appalti condotta dai Ros del generale Mario Mori, che era stata sostenuta e proseguita da Giovanni Falcone. Un’ipotesi che offre una lettura di quanto avvenne in quegli anni ben diversa da quella sostenuta da Nino Di Matteo e dagli altri pm della procura di Palermo nel processo sulla cosiddetta Trattativa Stato-mafia, secondo cui da una parte c’era una magistratura “limpida” ed “efficiente” e dall’altra pezzi dei carabinieri e forse dei servizi segreti che invece erano coinvolti in oscure trattative con la mafia. Mentre appare sempre più fantasiosa l’ipotesi che Paolo Borsellino sia stato ucciso perché voleva opporsi alla Trattativa Stato-mafia, la domanda è quella che pone Sansonetti: “Sono stati condannati, ingiustamente, proprio quelli che avevano dato di più nella lotta alla mafia?”.
Ass. Verità e Giustizia