La sinistra che ha sempre puntato il dito su tutti, spesso anche con la complicità di qualche Pm, preferisce dimenticare l’esperienza del Prof. Crocetta. Meglio attaccare gli altri. Eppure, il governo Crocetta , di danni, ne ha fatti eccome. In attesa delle sentenze definitive sul caso Montante e sulle tasse da pagare, Crocetta si gode la vita in Tunisia. “E’ picciotto spertu“
Crocetta asservito a Montante anche per evitare diffusione di video hard”, l’indagine è in corso
la pesantissima accusa mossa dalla Procura di Caltanissetta all’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, finito tra i tredici indagati dell’inchiesta Montante bis che cerca di fare luce su vorticoso giro di corruzioni gestito da Antonello Montante ex presidente di Sicindustria
La sua bella vita tunisina
Cammina sulla spiaggia di Mahdia, guarda il mare e ha nostalgia della sua Sicilia. Poi pensa alla montagna di guai giudiziari che ha in Italia. E poi pensa al conto in banca, dove le sue tre pensioni arrivano pulite-pulite, con la tassazione del 5 per cento applicata dal fisco tunisino. Infine la nostalgia gli passa. Ogni tanto non dorme per il pignoramento ricevuto al vitalizio . Cosa sono. Pochi spiccioli, rispetto alle 10 mila euro circa di rendita dovuta alla politica . Il paladino dell’antimafia, oggi sotto processo con accuse gravi, sa di essere protetto in Italia. Potrebbe anche parlare. Meglio non toccarlo.
E Rosario , che sa molto sull’antimafia di potere, col cavolo che ci torna. In Italia.
Adesso il Pd ha “messo da parte” anche alcuni suoi amici come, Baldo Gucciardi che sembra sparito nel nulla, Lupo e Lumia. Crocetta capisce che la musica è cambiata.Anche a Castelvetrano, città dove Crocetta aveva fatto molti interventi con la sua antimafia, sembra che nessuno più lo ricordi. Non ha più amici? Nel dubbio, meglio il mare e il sole tunisino. Del resto sa che, i suoi amici Pm , non lo costringerà a tornare.
Nessuno dei suoi amici ha pensato di dedicargli un libro
Breve ripasso sul personaggio. Crocetta è stato eletto presidente della Sicilia nel 2012, ma quello è stato l’inizio della fine. La sua storia politica è terminata nel 2017, quando non è neanche riuscito a farsi rieleggere all’Assemblea regionale, mollato dal partito che in passato lo aveva sponsorizzato, il Pd. Dopo l’esperienza amministrativa, Crocetta si è trasferito a Mahdia, paese costiero a sud di Monastir. La Tunisia, in realtà, è sempre stata la sua passione. Sia per fatti culturali che, diciamocelo, per interesse economico. Crocetta si è dichiarato «un cattolico comunista che ama l’Islam». Ma non è che è stato attratto dalle moschee, almeno non solo da quelle. I pensionati italiani sono accolti a braccia aperte. E loro vanno a farsi coccolare dal fisco tunisino, che è buono e compassionevole. Crocetta è di Gela. Era di Gela. Ha venduto tutto e si è trasferito dall’altra parte del Mediterraneo. Ha preso la residenza in Tunisia. Acquisendo tutti i benefit degli espatriati, a partire dalla pensione (le pensioni) che in terra africana vengono tassate al minimo. In Sicilia ha mantenuto un appoggino a Tusa, località di mare in provincia di Messina, e solo quello: «Non potevo permettermi condominio, donna di pulizia e spese varie», aveva spiegato qualche tempo fa a La Sicilia, il primo quotidiano che si era accorto dell’esilio volontario dell’ex presidente.
VITALIZIO – Le pensioni. Ne ha tre. Ha quella da europarlamentare, essendo stato a Strasburgo dal 2009 al 2012; quella da deputato regionale siciliano; quella da lavoratore. Poca roba, assicura lui: «Il taglio al vitalizio l’ho deciso io e non me ne pento». In effetti, seguendo l’esempio del Parlamento nazionale, l’Ars è passata al regime contributivo. E Crocetta è stato uno dei primi quattro ex deputati che hanno incassato la pensione diretta con il nuovo calcolo. Sono 708,14 euro al mese. Poi c’è l’assegno che arriva da Strasburgo, dove Rosario è rimasto in carica per tre anni, dal 2009 al 2012, dopo è stato eletto governatore e si è dimesso. Come funziona il vitalizio comunitario? Scatta dal compimento dei 63 anni. Ed è una percentuale dell’indennità moltiplicata per la durata del mandato. Anche qui Crocetta non ha fatto in tempo a maturare anzianità. E il bonifico mensile che arriva dall’Europarlamento ammonta a “soli” 962,46 euro.
LE POESIE – Infine c’è la pensione da lavoratore. Rosario, con il diploma, è stato dipendente dell’Eni. Poi ha collaborato con varie testate e ha scritto un libro di poesie. Anche questo assegno gli arriva quasi per intero, al netto dell’obolo tunisino del 5 per cento. Va detto che durante gli anni della politica attiva non se la passava male: 9.100 euro al mese come europarlamentare e 9.500 come presidente della Regione. Ma questo non basta per poter parlare di esilio dorato. Perché? Il problema è che l’esperienza politica gli è costata uno strascico giudiziario che non finisce più. La Corte dei Conti lo ha condannato a risarcire 738mila euro. Accusati lui, un assessore e un dirigente, di aver dissipato 35 milioni di euro di fondi europei e statali. Nel giugno 2021 Crocetta è stato assolto in Appello dall’accusa di danno erariale. Era stata sempre la Corte dei Conti a condannare l’ex governatore della Sicilia per non aver raggiunto le percentuali di raccolta differenziata imposte dalla legge. Ma è solo una goccia in un mare di guai giudiziari. C’è il caso Montante, cioè l’ex presidente della Confindustria siciliana che, da paladino dell’Antimafia, si è rivelato essere poi un ricattatore seriale. O almeno così dicono le carte giudiziarie. Crocetta è accusato dalla procura di Caltanissetta di aver ricevuto 400mila euro per la campagna elettorale del suo movimento, Il Megafono. E per essersi messo nelle mani di Montante, quando si è trattato di evitare la diffusione di un video hard in cui era accompagnato da dei minorenni tunisini (circostanza che Crocetta nega fino alla morte). Il quadro accusatorio è abbastanza tragico. Secondo i pm, Crocetta sarebbe stato assoggettato ai voleri di Montante, il pupo e il puparo: «Si è messo a disposizione asservendo gli apparati dell’amministrazione regionale sottoposti ai suoi poteri di indirizzo, vigilanza e coordinamento». In particolare, secondo gli inquirenti, alcune nomine di assessori sarebbero state ordinate direttamente dall’ex capo degli industriali.
Fonte :Libero. documenti