Si profila un altro processo per l’ex magistrato. Questa volta di scena il reato di corruzione. La notizia è stata diffusa da Live Sicilia. Cosa sappiamo veramente del sistema Saguto?. Quanti sono quelli che fin’ora sono rimasti fuori dalle inchieste? IN molti auspicano che la Saguto parli. Si “penta” e apra uno squarcio sul pozzo di misteri legato alla gestione dei beni confiscati. Una confessione toglierebbe anche dall’imbarazzo tutta quella stampa giustizialista che ha difficoltà a parlare della Saguto.
PALERMO – Una sentenza come merce di scambio del patto corruttivo. Nuovi guai giudiziari per Silvana Saguto in un filone processuale in cui le viene contestato, alla radice, il suo operato di giudice.
È infatti una sentenza del collegio delle Misure di prevenzione che presiedeva prima di essere radiata, quella nei confronti degli imprenditori Virga di Marineo, che viene considerata tassello e strumento di un patto corruttivo.
Per Saguto si profila un nuovo processo dopo quello che in appello, pochi giorni fa, si è chiuso con una condanna a 8 anni e 10 mesi e 15 giorni.
Il giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta Gigi Omar Modica ha respinto la richiesta di archiviazione dei pubblici ministeri, imponendo che Saguto venga iscritta nel registro delle notizie di reato per le ipotesi di corruzione e falso.
Il provvedimento è di due giorni fa. Il gip ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dall’avvocato Luca Inzerillo, che assiste i Virga.
L’anno scorso la stragrande maggioranza dei beni è stata restituita agli imprenditori Carmelo, Vincenzo, Anna, Francesco e Rosa Virga e ai loro figli, ad eccezione di alcuni immobili e alcune partecipazioni societarie di Carmelo Virga che sono andate in confisca. Delle aziende resta poco o nulla. Durante gli anni dell’amministrazione giudiziaria sono fallite.