M5S. “Alto numero di decessi da COVID-19 nelle RSA, personale ridotto e senza stipendio a fronte dei fondi pubblici ricevuti”
Di Residenze sanitarie assistenziali (RSA) e di presunti abusi al loro interno si è parlato ieri a Montecitorio, in seguito ad una interrogazione scritta presentata dal Deputato Davide Aiello del Movimento 5 Stelle, e rivolta al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell’interno, al Ministro della salute.
“Nella regione Sicilia sono sempre più numerose le strutture private accreditate con il Servizio sanitario regionale come RSA – ha premesso il deputato -. Anche a seguito delle diverse notizie di cronaca riguardanti abusi sugli ospiti delle RSA, negli ultimi giorni del 2021 è stato approvato l’accordo Stato-regioni in base al quale si impone l’obbligatorietà della videosorveglianza all’interno delle stesse”.
Aiello ha riportato le recenti notizie di stampa, secondo le quali i lavoratori della Sereni Orizzonti, l’istituto geriatrico siciliano di via Messina Marine di Palermo, avrebbero denunciato carichi di lavoro troppo pesanti all’interno dell’istituto: “Si parla di un solo operatore socio-sanitario per reparto, composto in media da 18 degenti, e di due infermieri per cinque reparti, con circa 87 degenti in totale presenti nella struttura”.
Ancora, “i dipendenti della casa di riposo di Sant’Angelo di Licata in Provincia di Agrigento, secondo le notizie di febbraio 2022, da dieci mesi non ricevevano il pagamento dello stipendio, pur continuando a prestare servizio per assistere i malati e gli anziani. Una situazione analoga si è verificata anche nella casa di riposo RSA Bonifato di Alcamo (Trapani). Invero, si apprendeva dalla stampa, come infermieri e personale della struttura fossero senza stipendio da 10 mesi (a settembre 2019), nonostante la cooperativa che si occupa della gestione dell’istituto ricevesse regolari fondi pubblici dall’ASP Trapani”.
Aiello ha sollevato una serie di dubbi sulla gestione di diverse RSA, anche in relazione all’alto numero di decessi da COVID-19 registratisi in questi anni di pandemia: “Le residenze sanitarie assistenziali (RSA) e i presìdi residenziali sociosanitari e socioassistenziali per persone anziane sono stati colpiti duramente dall’emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19 sin dalla sua prima apparizione in Italia nel febbraio 2020. In tali strutture, nei mesi successivi, è stato registrato un numero altissimo di decessi da COVID-19 e molto pesante è stato l’impatto della pandemia sui diritti alla vita privata e familiare degli ospiti delle strutture che sono sopravvissuti.
La tutela delle persone fragili che si trovano all’interno di queste strutture può avvenire solo colmando il divario contrattuale che sussiste tra la sanità privata e quella pubblica, anche rivedendo i requisisti organizzativi e assistenziali della sanità privata, affinché, al medesimo lavoro svolto in un contesto sanitario pubblico o privato, il salario, i diritti e le tutele siano gli stessi.
Le gravi problematiche gestionali delle RSA, in particolare nella regione Sicilia, si ripercuotono sulla qualità della vita degli ospiti e degli operatori”.
Il deputato pentastellato ha chiesto ai Ministri se sono a conoscenza della situazione, se e quali iniziative urgenti ritengono opportuno assumere. “Sia con riferimento ai diritti dei lavoratori delle strutture che alle conseguenti ripercussioni sotto il profilo della tutela del diritto alla salute degli ospiti, anche al fine di evitare che episodi di tale gravità abbiano a ripetersi”.
Ma Aiello ha anche chiesto “quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, (i ministri, ndr) intendano adottare per rafforzare, d’intesa con le regioni, il monitoraggio costante delle RSA in relazione alle condizioni delle infrastrutture e alla qualità dei servizi forniti, anche potenziando la dotazione di personale e i meccanismi di vigilanza, al fine di garantire l’implementazione degli standard previsti”. Ed ancora “se e con quali strumenti intendano favorire la valorizzazione economica e la formazione del personale attivo in tali strutture, che consenta la migliore opera di assistenza sul piano professionale e in termini di empatia e dignità della persona anziana”.
Fonte: filodirettomonreale.it