Alcuni docenti si sfogano sui social contro i furbetti della 104. Un vizio diffuso e non solo castelvetranese
In questi giorni è iniziato il processo Artemisia bis a carico dell’ex deputato Giovanni Lo Sciuto con altri imputati. La notizia è stata riportata da Tp24 che ha pubblicato stralci di intercettazione e sulla vicenda dei benefici della legge 104. Benefici che, secondo l’accusa ,non erano dovuti a chi è alla sbarra In attesa delle sentenze , evidenziamo ancora una volta , l’abuso fatto con questa legge. Fenomeno grave e che è molto più diffuso di quanto un processo possa dimostrare. Chi ha goduto ingiustamente di questi privilegi si dovrebbe vergognare e auto denunciarsi. Ancora attendiamo di capire cosa abbia detto ai Pm l’ex direttore dell’ASP di Trapani, Damiani coinvolto nell’inchiesta “sorella sanità” sui politici. Forse qualcuno preferisce dimenticare chi lo ha voluto a Trapani.
L”abuso della 104 una mancanza di rispetto per chi soffre
Nella pubblicazione si citano tanti nomi . Sono quelli delle persone processate. Tutti citati ,tranne il nome della dirigente scolastica castelvetranese trasferita da Marsala a Castelvetrano. Il collegamento riportato con il marito bancario, permette ai tanti castelvetranesi che la conoscono , di capire la sua identità. Difficoltà avranno quelli che non sono castelvetranesi . Si poteva aggiungere il nome ? La pubblicazione delle intercettazioni è avvenuta. Purtroppo non abbiamo capito . In sintesi: la dirigente che attualmente svolge servizio in una scuola castelvetranese e il marito, risultano tra gli indagati? Sono atti giudiziari che qualcuno fa pubblicare senza nessuna preoccupazione su persone non indagate? Sorvoliamo. Non abbiamo i “gradi” per giudicare. Ci penseranno le menti più preparate. Ci piacerebbe capire il livello di “colpevolezza” della dirigente molto conosciuta in città. Il trasferimento da Marsala è avvenuto . Bisognerebbe capire pure come la stessa dirigente è arrivata in Provincia, dopo pochi anni di servizio fuori sede. Chi usa questi metodi , per avere vantaggi personali a discapito di altri ,dovrebbe fare i conti anche con la pubblica opinione. Il caso non è isolato
104 favori , vantaggi e trasfermenti. Un vecchio vizio
Il punto invece più pregnante rimane quello dell’abuso fatto da molti, con i benefici della legge 104. Sono numerosi quelli che hanno goduto della 104, per trasferimenti e varie agevolazioni lavorative, e non solo gente collegata all’ex deputato Lo Sciuto. Ancora una volta la giustizia agisce a macchia di leopardo. Si dovrebbero verificare tutte le 104 del trapanese. Magari si scoprono altri utenti farlocchi con 104 personali fasulle. Magari qualcuno che ha presentato lastre di “altri” e con diagnosi di fantasia, per ottenere punteggi e preferenze nelle graduatorie. Una vergogna che in Sicilia insiste da tempo. Così come gli invalidi falsi e i raccomandati assunti senza merito in molti uffici pubblici o aziende collegate con il pubblico. L’uso di questi sistemi è stato politicamente trasversale. Il consenso legato alla clientela politica è un vizio diffuso e vecchio.
Chi fa questo , oltre a commettere un reato dovrebbe essere licenziato
È licenziabile il lavoratore che invece di assistere i familiari usa i permessi per fare altre attività
Accanto ai ‘furbetti del cartellino’, di cui i giornali e la televisione hanno molto parlato, si può inquadrare una nuova categoria, piuttosto simile: quella dei ‘furbetti della legge 104’.
I medici che fanno parte delle Commissioni istituite presso le Asl, chiamati proprio a valutare la disabilità dei soggetti ai fini della concessione dei permessi, sono chiamati ad un lavoro impegnativo e di coscienza. E’ un dato di fatto che questa legge si presta frequentemente ad abusi. Come è un dato di fatto che la politica gestisce la sanità e le nomine dei medici. In special modo in Sicilia, sono pochi i medici che prendono i posti di responsabilità fuori dalla lottizzazione politica. I ruoli apicali sono sotto controllo politico. Primariati e commissioni sono gli ambiti più golosi.
La 104 è utile per chi ha davvero bisogno di aiutare il parente anziano rimasto solo
A dire il vero, vista nella sua finalità originaria, la legge 104/92 rappresenta un grande segno di civiltà giuridica: un Paese che riconosce al lavoratore la facoltà di assistere un congiunto non autosufficiente mediante una riduzione retribuita dell’orario di lavoro, è certamente un Paese avanzato.
Il rovescio della medaglia è dato proprio dalle distorsioni che ognuno ha davanti agli occhi: eccessi numerici, perché ci sono piccole aziende in cui praticamente tutti i dipendenti sono in possesso di questa facoltà, e strutture medio-grandi in cui i titolari del diritto sfiorano il 50 per cento degli occupati; e abusi nelle modalità di utilizzo dei permessi.