Di Achille Colombo Clerici
Il venir alla luce di una ingente massa di truffe realizzate nell’ambito di attuazione di bonus e superbonus edilizi, ha dato fiato a forti critiche che si sono spinte al punto di richiedere la soppressione di tali misure di incentivazione dell’attività edilizia. A parte la questione delle truffe, generate da una normativa a maglie larghe, evidentemente non studiata in modo acconcio al fine di impedirne la attuazione, e nella quale occorrerà introdurre gli opportuni correttivi, bisogna ribadire che si tratta di misure straordinarie quanto mai opportune e idonee a dare efficaci risposte alle istanze europee in relazione alle proposte finalità dettate dalla duplice esigenza di rilanciare, nella attuale emergenza, la ripresa economica da un lato, e di rispondere alle esigenze di riqualificazione anche ai fini energetici, del patrimonio immobiliare, in vista dell’obbiettivo intermedio del 2030 e di quello finale della net emissions zero, del 2050.
Erroneo quindi contrapporre l’industria produttiva in generale, ai proprietari immobiliari, nei confronti dei quali queste misure si risolverebbero in un vantaggio, per arrivare ad invocare la soppressione di tali agevolazioni devolvendo le risorse alla prima. Si tratta viceversa di sovvenzionare l’industria del prodotto edilizio la quale crea in modo immediato e diretto posti di lavoro in più e crescita del Pil. Oggi c’è bisogno più che mai, prima ancora degli investimenti produttivi destinati a migliorare nel tempo la capacità produttiva, di risorse destinate a dare il pane nell’immediato a chi ha bisogno di lavoro. E i bonus edilizi danno questa risposta, creando ex novo posti di lavoro nei cantieri e generando un vastissimo coinvolgimento di tutto l’indotto industriale produttore di materiali e di manufatti che a sua volta crea sviluppo economico e occupazionale.
L’attività di cui stiamo trattando, riqualifica inoltre lo stock edilizio italiano, il quale, oltre che esserlo per i legittimi proprietari, è patrimonio economico e paesistico/ambientale dell’intero Paese. Della sua efficienza e funzionalità l’Italia peraltro risponde alla Unione Europea: non dimentichiamolo.
Ricordiamo infine che il superbonus (riqualificazione edilizia ed efficientamento energetico degli edifici) vede tra i suoi beneficiari gli Istituto Autonomi delle Case Popolari, ed è una significativa risposta politica alla grave carenza, in questi decenni, degli investimenti statali, a titolo di sovvenzione, nell’edilizia residenziale pubblica.
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- Con Barbara Bianchi Bonomi e Giulia Colombo Clerici