Un clima per nulla distensivo in aula e nemmeno fuori dal palazzo.Monta ancora la protesta dei Forestali. Antonio David: “Non c’è più niente da discutere sulla riforma, bisogna solo metter in atto ciò che vuole la forza lavorativa”
Nello Musumeci torna in aula dopo l’elezione del capo dello Stato e il suo ritorno non ha coinciso con le grandi aspettative dei parlamentari. Un periodo in cui si avvicinano le nuove elezioni regionali e nel contesto si iniziano a tirare i primi fili a se in un’aspettativa che il suo governo non ha certamente dato quello che c tanti si aspettavano. Musumeci ultimamente aveva parlato di possibili dimissioni e annunciato un azzeramento dalla giunta in un momento in cui anche i suoi alleati avevano frenato sul suo modus operandi in visione anche della sua prossima ricandidatura. Parole e polemiche si si sono annientate restando solo fumo negli occhi.
A proposito di elezioni, Musumeci ha sfiorato anche il tema della sua possibile ricandidatura: «E’ necessario fare chiarezza su alcuni temi, a partire dalla ricandidatura del presidente della Regione. Il tema – ha però affermato – non riguarda questa Assemblea, ma i partiti del centrodestra e sarà affrontato nei tempi e nei luoghi opportuni. Saranno mesi di intenso lavoro per tutti – ha affermato Musumeci guardando quindi alla fine della legislatura -. Dovremmo sperare di trovare il tempo per affrontare leggi di riforma, come quella dei rifiuti, dei consorzi di bonifica, della forestale, I siciliani vengono prima di ogni questione.
Proprio sulla vertenza della riforma forestali, la situazione è rimasta tale e quale a quella degli anni passati. -“Una riforma solo a parole – dice Antonio David di ForestaliNews – e solo per alimentare ancora più polemiche tra i lavoratori con figli e figliastri che si contenderanno le misere 20 giornate in più per i 78e 101nisti, mentre i 151nisti passeranno a 180 giornate l’anno. Una vergogna mediatica dettata da il non capire che seppur viviamo in elemosina non abbiamo bisogno di lavorare per altre due settimane. Viene da ridere quando riguardiamo il video di Musumeci quando era dall’altra parte della barricata 5 anni addietro, quanto voleva e diceva tutto a favore dei lavoratori. Oggi i fatti sono tali e quali a Crocetta e certamente non possiamo parlare bene di questo governo regionale ” –
Una riforma vista e condivisa soltanto da coloro che l’hanno scritta senza interpellare i lavoratori e senza un criterio logico e costruttivo per entrambi le parti. “La frase – I siciliani vengono prima di ogni questione – citata dal presidente Musumeci continua Antonio David, sta a significare che si continua a prendere in giro il settore umiliando maggiormente le nostre famiglie e cercando soltanto consensi che il governo non ha e non troverà da parte delle famiglie dei forestali che sanno già come comportarsi. Tutti cercano il proprio interresse e anche noi ci adeguiamo a tale sistema” –
Anche le opposizioni passano al contrattacco in aula dopo l’intervento del governatore Nello Musumeci. “Presidente la verità è che lei ha fatto tutto da solo, e da solo si è cacciato nel baratro. Anche Nuccio DI Paola, capogruppo del M5s, ha sollecitato Musumeci a dimettersi, mentre Claudio Fava (Centopassi) ed Anthony Barbagallo (Pd) hanno ricordato che il governatore, dopo l’esito del voto per i grandi elettori del Capo dello Stato, ha apostrofato i deputati come «scappati di casa, sciagurati e traditori». Il deputato del Pd, Antonello Cracolici rivolgendosi a Musumeci, ha affermato: «Lei per quello che sta facendo sta piegando la Sicilia al ricatto della sua ricandidatura». Clima non poco idilliaco