Dei 9 miliardi complessivi di fondi PNRR destinati alla rigenerazione urbana il Pinqua (programma nazionale per la qualità
dell’abitare) ne assorbe 2,8 per destinarli a Regioni, Comuni e Città Metropolitane al fine di riqualificare e incrementare il patrimonio di edilizia residenziale sociale. Tra i 159 progetti pilota approvati, sui 271 complessivamente ammissibili, 8 progetti-pilota ad alto rendimento interessano città come Milano, Messina, Bari. Si tratta di progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica finanziati con un investimento articolato in linee di intervento, da realizzare senza consumo di nuovo suolo “do not significant harm, DNSH”.
. «Il Pinqua – ha commentato il Ministro del MIMS, Enrico Giovannini – rappresenta un cambio di regime. Dai progetti emerge che il modo di pensare la rigenerazione è profondamente diverso da quello che solo potevamo immaginare qualche anno fa. Oggi i temi dell’interazione sociale, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica e dei materiali sono pienamente introiettati da parte di chi si deve occupare delle progettazioni».
Si tratta di una sfida per far evolvere il settore delle costruzioni nelle tecniche, con un approccio all’economia circolare e sempre in sicurezza; una partita aperta per le PA, con l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile come orizzonte, chiamate ad avere un ruolo da protagoniste per “rigenerare comunità e non solo edifici”.
Sul versante della rigenerazione urbana in generale il MIMS ha predisposto una bozza di legge, presentata alla XIII Commissione del Senato, nella quale si prevede la istituzione di consorzi unitari di piccoli proprietari immobiliari, dove si decide a maggioranza assoluta, sulla base del valore dell’imponibile catastale, la proposta e la formazione del piano di intervento edilizio/urbanistico e con la possibilità di espropriare i dissenzienti in forza della dichiarazione di pubblica utilità dell’intervento stesso. Cambiare le regole è decisivo si dice: velocizzare, semplificare e coinvolgere i privati. Intanto si apprende che si è costituita in seno al MIMS una nuova commissione per predisporre un nuovo testo sull’urbanistica, che dovrà avere una forte integrazione con altri testi, compreso quello sugli standard.