“Villaggio Palestina, oltre i checkpoint”. Ai Cantieri Culturali alla Zisa, dal 25 al 27 Novembre, la IV edizione del “Nazra Film Festival” portata a Palermo dall’associazione “Voci nel silenzio”
Sarà una tre giorni dedicata alla cultura e ai sapori palestinesi,la IV edizione del “Nazra film festival”, festival cinematografico itinerante e competitivo che si svolge annualmente in Italia dal 2017 per promuovere i cortometraggi che rappresentano la cultura palestinese.
Un’iniziativa culturale, “Villaggio Palestina, oltre i checkpoint“, in programma dal 25 al 27 Novembre ai Cantieri Culturali alla Zisa, il cui obiettivo è sostenere la causa della Palestina che a Palermo è sostenuta e portata, avanti attraverso numerose iniziative, dall’associazione di volontariato “Voci nel Silenzio”.
Due i corti che verranno proiettati ogni giorno, a partire dalle 19, nell’auditorium del “CRE.ZI PLUS”, e che si alterneranno a interviste e dibattiti con registi e artisti palestinesi in video-collegamento
Tre serate piene di emozioni e riflessioni per far immergere la città di Palermo nella realtà quotidiana della causa palestinese. L’evento, compreso al biglietto per i film, prevede anche una degustazione di vini di Betlemme insieme a pietanze tipiche palestinesi che consentiranno di vivere tutti insieme come in un vero e proprio “Villaggio Palestina” per andare oltre i checkpoint.
Le prenotazioni per partecipare alla serata sono limitate. Per info e costi rispetto alle proiezioni, alla degustazione del vino e all’apericena: cell. 340.1723999, 388. 1474060.
L’evento si terrà in ottemperanza delle misure anti-covid.
IL NAZRA FILM FESTIVAL
Nazra Palestine Short Film Festival è lo sguardo che ognuno di noi ha della Palestina. Lo scambio di questi sguardi cinematografici diventa un percorso itinerante e diffuso, aperto a ogni collaborazione esterna che rispetti lo spirito e la visione del Festival. Nazra accoglie cortometraggi provenienti da ogni angolo del mondo, con l’obiettivo di offrire una visione ampia e diversificata delle realtà socio-politiche e culturali palestinesi. Il Festival offre la possibilità ad autrici e autori, spesso con minori risorse economiche, di acquisire visibilità internazionale. Nasce, infatti, dalla volontà di far conoscere la produzione cinematografica giovanile palestinese ed evidenziarne le eccellenze, superando il limite della carente distribuzione che la rende poco conosciuta al grande pubblico. Mira, inoltre, a promuovere presso un pubblico più ampio la conoscenza della realtà sociale e politica in Palestina, rimettendo al centro del dibattito pubblico la violazione dei diritti umani subita dal suo popolo.
I CORTI DELLA RASSEGNA
25 NOVEMBRE
Tearfs Of Roses
Fatima al-Najjar, Lamiaa Abu Mustafa, operatrici del pronto soccorso, e Maryam Abu Daqqa, giornalista, si dirigono ogni venerdì alla Grande Marcia del Ritorno per protestare lungo i confini
di Khan-Younis per curare i manifestanti feriti. Donne totalmente disarmate, bersaglio dei cecchini dell’esercito israeliano. Hanno perso i loro mariti, fratelli, cari. Malgrado quello che hanno
sofferto, non si arrendono e perdurano nell’andare avanti con la loro vita. Nnonostante l’agonia, il dolore e la sofferenza della perdita, nonostante la miseria delle loro vite; combattono per contenere la loro sofferenza, per guarire dalla loro afflizione e ricostruire il proprio fragile sé. A differenza di molte altre donne arabe, che si riuniscono con i loro cari il venerdì, le donne di Gaza cercano di affrontare le sfide della vita e di adattarsi alla loro vita anormale, specialmente in quel giorno.
A Play Before The Bombs
Ambientato principalmente nel Centro culturale al-Mishal di Gaza (prima che venisse distrutto il 9 agosto 2018), A Play before the Bombs è una storia che si svolge nell’arco di tempo di quattro anni.
Il film offre uno sguardo dietro le quinte sulle attività creative di Abeer Ahmed, una giovane donna cresciuta nel campo profughi di Jabaliya, nel tempo che lei e gli altri membri del cast si preparano a mettere in scena un’opera teatrale incentrata sul diritto di un donna palestinese a ricevere un’eredità. Mentre il contenuto dell’opera è concepito per promuovere una discussione culturale tra i palestinesi, né lo spettacolo né il teatro possono sfuggire all’onnipresenza dell’assedio israeliano su Gaza. Un assedio che letteralmente frantuma gli edifici così come le speranze e i sogni degli artisti e dei membri della comunità che si rifugiano tra le mura del Al-Mishal in cerca di realizzazione artistica.
26 NOVEMBRE
Maradona’s Leg
Ambientato durante i Mondiali di calcio del 1990. Rafat e Fadel, due giovani fratelli palestinesi e tifosi della squadra brasiliana, sono alla disperata ricerca delle “gambe di Maradona”, l’ultima figurina mancante per completare l’album dei mondiali e vincere un importante premio. La storia si svolge durante la prima intifada e la strada per trovare “le gambe di Maradona” è lastricata di scoperta di sé, identità e nazionalità.
Another Point Of View
Fadel e Najeeba sono fratello e sorella e vivono in una città palestinese. La loro relazione è straordinaria. Fadel ha un “disturbo mentale” e Najeeba percepisce la realtà a modo suo, non in risposta al caso di suo fratello piuttosto perché la vita, come lei la vede, è molto più semplice di quanto sembri, abbastanza semplice da far sì che non importa ciò che la gente della città pensi di lei e di suo fratello.
27 NOVEMBRE
HAJEZ
Dopo che una famiglia palestinese si prepara ad andare al parco a tema nel secondo giorno della festa dell’Eid, un checkpoint (“hajez” in arabo) israeliano impedisce loro di arrivarvi. Altre persone aspettano di poter attraversare il checkpoint e, nell’attesa, improvvisano canti e balli sotto lo sguardo dei militari israeliani. Basato su fatti realmente accaduti.
The Present
Yusef (interpretato da Saleh Bakri), nel suo giorno libero, esce con la sua bambina Yasmin (interpretata splendidamente da Mariam Kanj) per acquistare come regalo alla moglie un nuovo frigorifero. Nell’attraversare il checkpoint, vengono fermati dai militari israeliani, il padre viene trattenuto e fatto entrare in una gabbia e lasciato in una lunga attesa; non importa che abbiano davanti dei genitori preoccupati di non spaventare i propri bambini; si respira tensione, la prevaricazione degli occupanti è arrogante e volutamente umiliante.
LA DEGUSTAZIONE DI CIBI E VINI DI BETLEMME “CREMISAN”
Nel corso della serata, insieme all’acquisto del biglietto per i film, verrà proposta la degustazione di un vino pregiato palestinese della ditta “Cremisan”, collina a 5 km da Betlemme. Nata come casa di istruzione religiosa per la congregazione della Sacra Famiglia stabilita nel 1863 dal missionario italiano padre Antonio Belloni – che cominciò a prendersi cura di tanti poveri orfani cristiani nella zona di Betlemme, offrendo loro riparo, un’ educazione religiosa e professionale – la “Cremisan” nel 1885 aprirà una cantina per garantire l’autosufficienza dell’istituto. Secondo l’interpretazione etimologica più affidabile, il nome effettivo “Cremisan” deriva da Kerem Zan – Vigna delle uve Zan – un delizioso tipo di uve locali. L’etimologia del nome testimonia già la tipica vocazione agricola della zona, che è stata dedicata a tutti i vigneti. Pochi anni prima della sua morte, padre Antonio Belloni incontrò Don Bosco, il fondatore della Congregazione Salesiana, e, dopo aver esaminato le loro missioni parallele per la cura dei ragazzi più poveri, decise di diventare salesiano e di chiedere alla comunità di sostenere le sue attività sociali in Terra Santa. Inoltre, dal 1957 al 2004, “Cremisan” è diventata un istituto per gli studi filosofici e teologici. Oggi la zona è una delle più belle località della Giudea, non grazie alla salvaguardia del suo ambiente ecologico, ma anche per il paziente lavoro della comunità salesiana che terrazza piste, coltiva vigneti e uliveti, avendo creato delle vaste aree con una delle più antiche pinete della regione durante gli ultimi 100 anni. Grazie a questo, “Cremisan” è considerata una delle mete più ambite per picnic ed escursioni. Sempre nel corso dell’appuntamento palermitano verranno offerti – con un supplemento rispetto al biglietto che include film e vino – un rinfresco o apericena a base di cibi e pietanze palestinesi che arricchirà la serata trasportando gli ospiti nella Terra Santa.