ANCE CATANIA, ANCE RAGUSA E IMPRESE ASSOCIATE IMPUGNANO AL TAR
I BANDI DELLA LICODIA EUBEA-LIBERTINIA E DELLA VITTORIA-COMISO:
ANAS INDICE GARE CON PREZZI INFERIORI AL MERCATO
NON TENENDO CONTO DEL CARO-MATERIALI
Palermo, 18 settembre 2021 – Le conseguenze della pandemia, ma anche
le speculazioni, che negli ultimi mesi hanno prodotto nel mondo un
abnorme aumento di molte materie prime indispensabili per il settore
delle costruzioni (dal ferro all’acciaio, dal rame all’alluminio, fino
al calcestruzzo) rendono impossibile eseguire e portare a termine gli
interventi ai prezzi fissati dai precedenti capitolati. Tant’è che il
governo nazionale con norma ha adottato in emergenza un provvedimento
provvisorio per calmierare i prezzi, valido fino allo scorso mese di
giugno.
Ma l’Anas, almeno in Sicilia, continua ad applicare nei propri
progetti un prezziario di febbraio 2021 che già risulta rilevantemente
sottostimato rispetto al prezziario della Regione in vigore nel 2019,
e che in più non tiene minimamente conto del conclamato e radicale
incremento dei prezzi dei materiali da costruzioni registrato dal 2020
ad oggi.
Ciò rende di fatto impossibile aggiudicarsi le gare con la speranza di
portare a termine gli obblighi contrattuali, anche perché l’Anas nei
propri bandi indica espressamente che non sono consentiti adeguamenti
dei prezzi in corso d’opera.
Per queste ragioni, con due ricorsi presentati al Tar Sicilia-sezione
di Catania, l’Ance Catania, l’Ance Ragusa e imprese associate,
assistite dall’avvocato Francesco Zaccone, hanno impugnato due gare
bandite dall’Anas lo scorso mese di agosto: la prima, del valore di
116,6 milioni, relativa alla Ss115 Vittoria-Comiso, e la seconda da
168,9 milioni per la Licodia Eubea-Libertinia.
Nei due ricorsi si fa presente che dal confronto fra i prezzi dei
materiali indicati nei bandi e quelli attuali di mercato, emerge una
sottostima dei valori pari, rispettivamente, al -23,50% e al -24%, che
si traduce in importi a base d’asta più bassi rispetto ai prezzi
attuali di mercato, rispettivamente, di 12,1 milioni e di 17,5 milioni
di euro nell’importo totale. Differenza in difetto che, aggiunta ai
necessari ribassi da praticare nelle offerte d’asta, rende
materialmente impossibile eseguire queste opere.
Ance Catania, Ance Ragusa e imprese associate, pertanto, chiedono al
Tar di sospendere d’urgenza i due bandi di gara e, nel merito, di
annullarli, affinché i prezzi dei progetti e dei capitolati di gara
vengano aggiornati tenendo conto del caro-materiali che è ben noto a
tutti i governi, regioni e stazioni appaltanti del mondo, ma non, a
quanto pare, all’Anas.