Castelevetrano: città “cotta” e il boss uccel di bosco

Il malefico boss Messina Denaro libero , la giustizia che cerca la verità da troppo tempo, uso politico dell’antimafia hanno finito per “cuocere” la città . Una comunità sempre più divisa e stanca aspetta da troppi anni la liberazione dal boss e da quella mafia d’alta classe che fin ora è riuscita a non farsi toccare nonostante le varie retate . “Lu siccu” ha conosciuto il campionato di seria “A” di mafia , politica e intrecci affaristici. Lui , i segreti delle stragi , di grandi affari e di depistaggi studiati da menti raffinatissime, li conosce bene. Molto difficile poter credere che, Messina Denaro, avendo raggiunto i livelli alti del malaffare, potesse riporre le sue aspettative di controllo dentro il comune ,nelle mani di Giambalvo o gente di simile levatura. I gangli vitali del potere comunale hanno visto altri protagonisti. Basterebbe leggere i documenti comunali sui grandi affari dal terremoto in poi e anche le relazioni investigative del periodo investigativo del dirigente di Polizia, Linares

Dopo 5 anni il caso Giambalvo logora ancora la città. La sua presenza in consiglio è costata cara ai castelvetranesi. Il suo processo, le sue affermazioni ,il suo silenzio hanno “cotto ” la città .

Sui social si trova di tutto. Abbiamo preso come spunto alcune frasi che abbiamo trovato e che riportiamo in corsivo per un’ampia riflessione

Nessun castelvetranese deve chiedere scusa a Giambalvo.

Giusto. perche chiedere scusa? Lui, semmai, dovrebbe chiedere allo Stato le “scuse” per un anno di ingiusta detenzione , senza poi essere condannato. La partita con la Procura, è giusto ricordare, non è ancora chiusa. Chi capisce di Diritto Penale sa che ci potrebbe essere la “bella” in cassazione. La procura Generale potrebbe ricorrere dopo aver letto le motivazioni.

E come vale per i condannati in secondo grado, vale anche per gli assolti il possibile passaggio al terzo grado di giudizio. Non conosciamo le motivazioni della sentenza d’appello. Sarebbe interessante leggerle. In ogni caso, come nostra linea editoriale, noi, fermi sostenitori della Carta Costituzionale che parla di presunzione d’innocenza fino al terzo grado., dobbiamo rimanere fermi sull’innocenza di GIambalvo sui reati contestati .Così recita il diritto.Se crediamo che la nostra nazione sia ancora libera e democratica le regole si devono rispettare a 360 gradi.

La vicenda giudiziaria però, è e deve rimanere cosa diversa dai comportamenti . Nel contesto della politica, non giova più continuare ad usare il caso Giambalvo per far valere ragioni e posizioni. Sentenze politiche e sentenze giudiziarie non possono essere la stessa cosa. Sono contesti diversi. Purtroppo ,certa politica, ha fatto uso della giustizia, generando pericolosi criteri di valutazione. Una confusione che ha portato molti equivoci. Non è solo a Castelvetrano e non è esclusiva solo di Giambalvo l’aver tessuto pubblicamente le lodi a Matteo Messina Denaro. Basta andare in giro su FB e se ne trovano tante di lodi e messaggi di gloria sul diavolo mafioso. Ci si trova pure chi lo ha dipinto. Gli attenti PM di Palermo, avrebbero dovuto mandare il reparto celere per arrestare tutti quelli che hanno parlato bene di “Lu siccu” esaltando e difendendo anche le sue gesta. Gravissimo leggere questi commenti anche tra i giovani. Questi soggetti fanfaroni non sono stati arrestati. Non è reato? Di sicuro è vergogna.

Il Caso Giambalvo diventa “gravissimo” perchè uno che parla come ha parlato Lui , non può far parte del Consiglio Comunale.

Ha sparato minchiate a raffica? E’ un burlone? Sono parole forti come pugni allo stomaco e non possono essere mai giustificate. In particolare quando ipotizza l’uccisione di Giuseppe Cimarosa per le dichiarazioni del padre. Giambalvo diventa fanfarone spregevole.

Non era neanche stato eletto chi lo ha messo li ? . E’ vicenda già conosciuta . Erano accordi politici presi con Giambalvo e l’ex Ruggirello. All’epoca dei fatti, Giambalvo era libero e incensurato. Tutto succede quando viene assolto nel dicembre del 2015. Dal 2016 questa storia va avanti con danni enormi per la comunità.

Giambalvo per sanare la ferita dovrebbe pubblicamente scusarsi con la comunità castelvetranese.

Dovrebbe farlo. L’unica via è il ravvedimento. Educare e convertire le persone verso un percorso di cambiamento e di miglioramento , non significa essere vicini alla mafia o giustificarla. Peccato non provarci. Il lavoro di ri-educazione è fondamentale.

Giambalvo non va difeso e neanche giustificato. Il suo cambiamento potrebbe essere un modo per dimostrare che il fanatismo mafioso e la mafia sono malattie devastanti della società.

Purtroppo le scuole di pensiero antimafiose hanno preferito in questi anni, più la via” della pubblica crocefissione a quella della rieducazione sociale. In alcuni casi hanno pure avuto ragione. Ma la logica del bastone senza speranza non cura i mali. Giambalvo potrebbe aver capito il danno che ha fatto e magari non riesce a prendere posizione. Va rispettata la sentenza : non è mafioso . Si potrebbe allocare tra i “fanatici della mafia? Ci può stare. Un fanatismo del cazzo di cui questa città non ha proprio bisogno . In verità non ha bisogno neanche del fanatismo antimafioso. Semmai avrebbe bisogno di verità, del boss in carcere e di un lavoro mirato alla rieducazione civica verso lo Stato di Diritto. La mafia genera schiavitù. Certa politica clientelare e che non accetta il confronto, pure . Il passato non si cancella ma neanche può essere la ragione per distruggere completamente la speranza dei castelvetranesi forever.

Occorre un nuova fase.

Scegliere da che parte stare e puntare su chi vuole davvero il bene di questa città. Giambalvo se avesse avuto un pò di maturità civica e politica già nel 2016 doveva capire che Palazzo Pignatelli era un luogo non adatto per Lui. E’ rimasto, nonostante le pressioni di tutta Italia . In questi giorni qualcuno su FB ha pure scritto che Giambalvo, rimase al suo posto per favorire il colpo di grazia al comune. Una strategia dettata da qualcuno? E da chi? Noi non ci crediamo. Non abbiamo prove.

Intanto Castelvetrano è sempre più “cotta”. Giambalvo rimane in silenzio e il suo silenzio continua a dividere e a far male alla città. Ai castelvetranesi fa pure male non conoscere i colpevoli di tanti debiti comunali e di altre vicende che hanno portato allo sfascio l’Ente . Ci sarebbero tante altre cose da chiarire in questa città. Intanto si continua solo a parlare di Giambalvo

Necessario abbassare i toni e lavorare per un nuovo modo di confrontarsi.

Si lasci fare agli inquirenti seri e attenti il lavoro investigativo che speriamo conduca al più presto all’arresto Messina Denaro. La politica cambi rotta . La città è in agonia. E’ il tempo delle scelte. La possibilità di stare dalla parte giusta non deve essere negata a nessuno. Salvare la città è un dovere di tutti coloro che hanno le possibilità e le capacità. La mafia è una bestia difficile da combattere . L’odio e la rabbia hanno sempre portato miseria . La povertà culturale ed economica sono amici della prepotenza mafiosa. Le scuse di Giambalvo alla città e a Cimarosa, potrebbero essere un ‘occasione storica

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