Rifiuti radioattivi. Di Piazza (FI), “Le 4 zone identificate in Sicilia non offrono le necessarie garanzie di sicurezza. Il Governo nazionale avvii urgenti verifiche con la regione a garanzia della incolumità dei cittadini”
“Esprimo le mie forti riserve e quelle di tutto il partito sulla designazione di Castellana Sicula-Petralia Sottana, Trapani, Calatafimi-Segesta e Butera, come zone idonee ad ospitare il futuro deposito nazionale in cui saranno stoccati in via definitiva quasi 80 mila metri cubi di rifiuti radioattivi”.
Lo scrive in una nota Maurizio Di Piazza, responsabile del Dipartimento Regionale di Forza Italia Maxi Emergenze e portavoce della Scuola Internazionale Maxi emergenze MEDIS, che aggiunge: “Forza Italia richiederà l’avvio di una seria e approfondita verifica sulla designazione dei territori identificati come idonei alla costruzione del deposito, che nel caso di errata valutazione rischiano di minacciare irreparabilmente la sicurezza e l’incolumità pubblica e privata, rendendo oltremodo difficile il mantenimento di una qualunque forma di attività produttiva nelle zone interessate. I criteri elaborati dall’ente di controllo ISPRA (oggi ISIN), avrebbero dovuto essere in linea con gli standard della IAEA (International Atomic Energy Agency) e rispettare i requisiti e gli elementi di valutazione fondamentali per individuare le aree potenzialmente idonee a ospitare il Deposito Nazionale senza rischi per il territorio che lo ospiterà. Abbiamo serie riserve – aggiunge Di Piazza – sul rispetto dei citati criteri, che sono stati formulati per individuare aree dove sia garantita l’integrità e la sicurezza nel tempo, del Deposito Nazionale, che una volta costruito, verrà mantenuto in opera per una durata stimata di 300 anni.
Le caratteristiche delle zone identificate in Sicilia non permettono, a nostro avviso, di garantire una piena rispondenza ai requisiti di sicurezza. Forza Italia richiede al Governo Nazionale di adottare la massima trasparenza sulla corretta applicazione dei Criteri di Esclusione e dei Criteri di Approfondimento adottati, chiarendo su quali basi oggettive sono state designate nel territorio siciliano quattro aree sulle sessantasette identificate. Il Governo Nazionale deve quindi avviare urgentemente una verifica condivisa con la Regione Siciliana, sulla reale rispondenza delle zone che sono state designate come idonee ad ospitare il futuro deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Queste porzioni del territorio siciliano presentano nel lungo termine almeno tre potenziali criticità: in alcuni casi potrebbero sorgere complessità logistiche connesse al trasporto dei rifiuti radioattivi, perché i siti identificati si trovano all’interno del territorio delle Madonie; in altri casi i siti non offrono garanzie di totale sicurezza, perché già impegnati in passato da attività tellurica, oppure perché sono eccessivamente vicine alla costa e quindi al mare. Tutte circostanze queste, che tipicamente sono collegate ai criteri d’esclusione e che rendono oltremodo discutibile la designazione in oggetto.
Indispensabile anche prevedere un piano straordinario di messa in sicurezza dell’intera rete viaria e ferroviaria interessata dal trasporto dei rifiuti. Il Governo nazionale – aggiunge Di Piazza – deve intervenire immediatamente per garantire la massima trasparenza sulle scelte adottate e avviare una verifica urgente con le Autorità Regionali, al fine di offrire i massimi livelli di sicurezza ai cittadini residenti nelle zone interessate.
Ancora una volta – conclude Di Piazza – è purtroppo evidente la mancanza di trasparenza dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, sull’attuazione degli interventi urgenti di prevenzione e di messa in sicurezza del territorio italiano”.