Agricoltura: M5S: “La riforma della PAC è mero greenwashing e danneggia i nostri agricoltori. Prendiamo le distanze dai compromessi al ribasso di PPE-SD-RENEW”

I deputati europei Corrao, Evi, Pedicini, D’Amato e Ferrara votano contro la riforma della politica agricola comune. 

 

Palermo 22 ottobre 2020 – “Il Parlamento europeo ha dato il peggio di sè sul voto sulla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che, temiamo, si sia trasformata in un’operazione di mero greenwashing capace solo di danneggiare i nostri piccoli produttori”. A dichiararlo sono gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao, Eleonora Evi, Piernicola Pedicini, Rosa D’Amato e Laura Ferrara che hanno votato contrari alla riforma della PAC. 

“I compromessi al ribasso raggiunti sul testo dai maggiori gruppi politici (PPE, S&D e RENEW) – spiegano i deputati – pregiudicano fortemente la possibilità che la nuova PAC possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici, ambientali, di protezione della natura e sociali che l’Europa si è data con il Green Deal europeo, come addirittura sottolineato dallo stesso Commissario all’agricoltura Wojciechowski.

Inoltre il processo di stesura dei compromessi e di votazione durante questa plenaria è stato gestito in maniera opaca e con forzature gravi e intollerabili su un voto che impatterà la vita di milioni di cittadini e che vale circa un terzo del bilancio UE.

Ci siamo opposti ai compromessi al ribasso negoziati da PPE SD e Renew.

Ci siamo rifiutati di sostenere un testo debole e annacquato, che mantiene molte storture della PAC attuale, come le sovvenzioni erogate in base agli ettari di produzione, con la conseguenza di una distribuzione non equa degli aiuti, poiché il 20% dei produttori riceve l’80% delle sovvenzioni della PAC. Ci siamo opposti a compromessi che impedivano ai singoli stati membri di introdurre una condizionalità ambientale più ambiziosa per i sussidi PAC, ponendo al contempo un tetto ai finanziamenti di natura ambientale e agli eco-schemi, relegando cosí le misure autenticamente green a mero contorno. Abbiamo, inoltre, condotto una dura battaglia per chiudere definitivamente i rubinetti dei finanziamenti pubblici agli allevamenti intensivi, opponendoci a compromessi che mantenevano una porta aperta a questa possibilità.

La riforma della PAC, avrebbe potuto essere un momento decisivo per accompagnare il settore agricolo verso una riconversione ecologica più che mai necessaria, fermare qualsiasi finanziamento pubblico agli allevamenti intensivi e cambiare una logica di allocazione dei sussidi che favorisce le grandi aziende, contribuendo alla decimazione dei piccoli agricoltori in Europa. E invece le cose sono andate diversamente.

Abbiamo perso un’occasione importante per fare della Politica Agricola Comune uno strumento della transizione ecologica e ci rammarichiamo che il parlamento europeo abbia contribuito a questo risultato” – concludono gli eurodeputati. 

 

 
 
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