“Dalla protesta alla proposta. Oggi alla Camera dei Deputati i ragazzi e le ragazze di Fridays for Future, per risvegliare le coscienze con il loro programma “Ritorno al Futuro”. Così dichiara l’On. FIORAMONTI (MISTO), già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Gli attivisti e le attiviste di Fridays for Future lo dicono con forza- continua Fioramonti -, supportati dall’evidenza scientifica e dalle più autorevoli organizzazioni internazionali: alla crisi climatica c’è una sola soluzione, che passa attraverso un cambio di paradigma. Transizione ecologica del settore industriale, di quello energetico e dei trasporti, ripensamento del sistema agroalimentare, giustizia climatica e sociale e molto altro, per assicurarci un futuro che al momento è minacciato dagli imminenti sconvolgimenti climatici, di cui abbiamo già iniziato a vedere gli effetti”.
“Ormai sempre più economisti autorevoli, tra cui il Premio Nobel Joseph Stiglitz, hanno dimostrato come la decarbonizzazione porterebbe anche a notevoli benefici economici, con un sostanziale aumento del PIL e dell’occupazione (al contrario delle industrie fossili, le quali non potrebbero reggersi senza gli ingenti sussidi governativi – da eliminare al più presto)”.
“La crisi climatica è l’emergenza sistemica più grande da affrontare. La pandemia di Covid-19 ha dimostrato che siamo in grado di ascoltare gli scienziati, di cooperare e di mettere in campo misure straordinarie, quando necessario. Dobbiamo semplicemente applicare la stessa determinazione e trovare la volontà politica di affrontare con assoluta urgenza questa sfida senza precedenti. Abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per farlo, anche grazie al recovery fund. Il Governo deve quindi avanzare proposte molto più ambiziose rispetto a quelle delineate finora, una fra tante la riduzione delle emissioni di Co2 del 12% all’anno per arrivare a zero emissioni entro il 2030”.
“Restano poco più di sette anni per scongiurare la catastrofe: lo scioglimento dei ghiacciai e del permafrost, la conseguente perdita di fonti d’acqua dolce, l’innalzamento dei mari, l’avanzamento dei deserti, la perdita dei raccolti, l’invivibilità di zone del pianeta oggi densamente popolate, con migrazioni forzate di miliardi di persone, l’estinzione di numerose specie animali (anche importanti per la nostra sopravvivenza, come le api). Ora è il momento di agire. I Fridays ce lo stanno ricordando e la politica dovrebbe dargli finalmente ascolto”.