“È necessario fare chiarezza sul concetto di sostenibilità all’interno delle linee guida presentate dal Governo. Sebbene si siano dimostrate attente alla transizione ecologica del nostro sistema-Paese, queste continuano a presentare al loro interno passaggi poco ambiziosi e talvolta contraddittori”. Così dichiara l’ON. FIORAMONTI (MISTO), già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Per tale motivo – continua Fioramonti – ho presentato un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio, al Ministro per gli Affari Europei e al Ministro dell’Ambiente affinché venga chiarito il concetto di sostenibilità e possa essere definito in maniera più vincolante per l’accesso al recovery fund nel “vero” rispetto della sostenibilità ambientale”.
“Riconoscere ad un progetto la sua natura sostenibile è ben diverso dal dichiarare che lo sia. Oggi di sostenibilità ambientale tutti ne parlano, ma pochi sanno che cosa è: ci si riduce ad un’etichetta da apporre successivamente a un prodotto, o ad un annuncio spot. Ma è bene fare chiarezza: la sostenibilità non è propaganda”.
“Il documento, coerentemente con quanto previsto dal Piano Energia e Clima (PNIEC), mira alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo (GDE), che ne prevede l’azzeramento entro il 2050. Entrambe queste misure risultano però insufficienti rispetto agli obiettivi sottoscritti nel 2016 con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, che prevede il mantenimento dell’aumento della temperatura media mondiale ben al di sotto di 2°C (idealmente entro 1,5°C) rispetto ai livelli preindustriali”.
“È necessario fare chiarezza prima che tali risorse vengano disperse su politiche e progetti etichettati come sostenibili, ma che altro non sono che lo “spolveramento” di vecchi dossier sepolti nei ministeri, che tutto rappresentano meno che progetti in grado di dare un nuovo respiro”- conclude infine l’ex Ministro.