“È stata preclusa a centinaia di docenti la possibilità di poter avere assegnata, seppur provvisoriamente per un anno,
una sede nel proprio comune di residenza nonostante risultino ancora
disponibili centinaia di posti”. Lo denunciano in una nota congiunta i
segretari generali delle organizzazioni sindacali regionali Adriano Rizza,
Flc Cgil, Francesca Bellia, Cisl Scuola, Claudio Parasporo, Uil Scuola,
Michele Romeo, Snals-Confsal, e Loredana Lo Re FGU, Gilda Unams,
commentando gli esiti delle operazioni di mobilità annuale per il personale
scolastico in servizio fuori dalla Sicilia, pubblicati il 31 agosto scorso.
“Una rigidità nei tempi dettati dal Ministero – spiegano – che ha causato
l’impossibilità da parte di centinaia di docenti siciliani di
ricongiungersi alle proprie famiglie. Il decreto legge 22 dell’8 aprile
2020, convertito in legge il 6 giugno del 2020 prevede, all’articolo 2
comma 1 lettera b, la data del 20 settembre 2020 come termine ultimo per le
assegnazioni provvisorie per l’anno scolastico 2020/21. Termine che non è
stato tenuto in considerazione in quanto l’ordinanza ministeriale non è mai
stata emanata”.
“Alla luce di questo – continuano le organizzazioni sindacali – avevamo
proposto lo scaglionamento temporale della pubblicazione dei movimenti
provinciali per consentire il recupero delle sedi che si rendevano di volta
in volta disponibili. Tale soluzione avrebbe garantito, ai docenti
siciliani, la possibilità di non dover ritornare nelle scuole del nord
Italia soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria”.
“Si chiede quindi – concludono – l’assegnazione dei posti che si sono resi
vacanti in data 31 agosto e l’assegnazione degli stessi ai legittimi
interessati. Una decisione prevista dalla legge, oltre che dettata dal buon
senso, che consentirebbe a centinaia di docenti di ricongiungersi con le
proprie famiglie”.