
Lucio Fontana e l’arte optical nel nuovo progetto artistico Deep Oval di Fulvio Morella presentato oggi da Cramum al Fuori Salone Digitale.
La tornitura del legno arriva così nel XXI secolo.
Cramum porta alla prima edizione del Fuori Salone Digitale (aperta da oggi 15 al 21 giugno) il progetto artistico Deep Oval di Fulvio Morella, selezionato perché la sua arte è riuscita a portare nella contemporaneità la tornitura del legno. Attraverso un’instancabile sperimentazione l’artista da anni è impegnato nella realizzazione di opere sempre più innovative al fine di scardinare non solo l’idea di tornitura intesa come tecnica per la realizzazione di oggetti di design “rustici”, ma anche per superare il confine tra design e arte.
Il nuovo ciclo “Deep Oval”, realizzato durante la quarantena, è un corpo limitato di opere uniche incentrate sulla forma dell’ovale e sull’indagine della profondità. Arrivano immediatamente allo spettatore nella loro eleganza e disarmante linearità, complice la sinuosità delle forme e l’incavo ovale che rimanda all’uovo e a tutti i connessi significati archetipali.
Deep Oval rappresenta un importante passaggio in avanti della ricerca artistica di Fulvio Morella, che arriva dopo il successo del ciclo Square the Circle presentato al Virtual Design Festival e ispirato a Leonardo da Vinci. Se le prime opere realizzate all’interno di Deep Oval presentano ancora il retro tornito (elemento tipico del precedente ciclo), la maggior parte delle nuove opere assume un’inedita dimensione scultorea, tattile e totemica, distaccandosi prepotentemente dall’oggetto “piatto”: le opere sono oggi parallelepipedi lignei con degli ovali torniti all’interno.
Come spiega il Direttore Artistico di Cramum, Sabino Maria Frassà: <<gli incavi ovali sono stati pensati dall’artista per interpretare tridimensionalmente e attualizzare due punti di riferimento della sua ricerca artistica: l’arte optical di Victor Vasarely e Lucio Fontana con il ciclo di opere “Concetto Spaziale, Attesa” e “La Fine di Dio”. Fulvio Morella dimostra così ancora una volta di riuscire a far proprie e applicare in modo originale ispirazioni e modi dell’arte contemporanea. Il risultato è un’affascinante rilettura della secolare arte della tornitura del legno in chiave artistica e minimalista. E’ del resto affascinante e degno di nota come dietro a questa perfetta essenziale armonia finale si nasconda una complessa ricerca tecnica, che ha spinto anche questa volta l’artista a ideare, progettare e prodursi persino degli strumenti>>.
Attraverso il nuovo progetto di Fulvio Morella Cramum porta avanti la riflessione sull’intimo rapporto tra materia, arte e design che ha visto tra i precedenti artisti selezionati e supportati Maestri del calibro di Laura de Santillana per il vetro (al Museo Francesco Messina nel 2016 e da Gaggenau DesignElementi di Milano nel 2019) e di Franco Mazzucchelli per il PVC (da Ventura Centrale e Gaggenau DesignElementi di Milano nel 2018).
Cramum è un progetto non profit che dal 2012 sostiene le eccellenze artistiche in Italia e nel Mondo. Il nome è stato scelto proprio perchè significa “crema” la parte migliore (del latte) in latino, lingua da cui deriva l’italiano e su cui si è plasmata la nostra cultura. Dal 2014 Direttore Artistico è Sabino Maria Frassà. Sotto la sua direzione Cramum intraprende con successo un Piano di sviluppo di corporate social responsability in ambito artistico, collaborando con imprese di prestigio quali Gaggenau, Grandi Stazioni, Igpdecaux, Azimut e Ivela.
Cramum è stato partner di mostre internazionali dedicate a grandi maestri dell’arte italiana tra cui Franco Mazzucchelli, Laura de Santillana e Alberto Di Fabio. Dal 2018 collabora e supporta la ricerca artistica di Fulvio Morella.
Progetto principale dal 2013 è il Premio cramum, nato per essere un talent-program per i migliori giovani artisti in Italia. Ogni anno il premio mette al fianco dei giovani artisti finalisti dieci artisti di fama internazionale, oltre a intellettuali, curatori, collezionisti e giornalisti. Il Premio è completato da una mostra e da una pubblicazione. Al vincitore un cubo di marmo simbolo del Premio e un percorso di mostre e pubblicazioni. L’obiettivo non è donare un’effimera e non duratura fama, ma far crescere e resistere i giovani artisti selezionati in un ambiente non facile come quello italiano, caratterizzato da precariato, gender e generation gap. Il Premio ha ottenuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana nel 2015 e ha sviluppato collaborazioni con Istituzioni locali, nazionali e internazionali. Negli anni il Premio è stato ospitato in sedi di prestigio come Palazzo Isimbardi di Milano (sede della Città Metropolitana di Milano), Grande Museo del Duomo di Milano, Villa Bagatti Valsecchi di Varedo. Vincitori del Premio sono stati: Daniele Salvalai (2013), Paolo Peroni (2014), Francesca Piovesan (2015), Matteo Fato (2016), Giulia Manfredi (2017), Andreas Senoner (2018), Ludovico Bomben (2019).