La significativa storia del palazzo dei Principi Pignatelli, del Castello di Bellumvider, oggi finito nel maxi sequestro della Dia . Il palazzo era di Gianfranco Becchina.
” un pezzo di storia della città” finito sequestrato per mafia
Come mai, un ‘importante sito storico, come Palazzo Pignatelli di Castelvetrano, è finito in mani private?
Un castello, quello tolto a Becchina, dall’enorme valore culturale
(nella foto una ricostruzione del castello originale)
In epoca sveva il territorio oggi di Castelvetrano è stato luogo di diverse lotte contro i musulmani che abitavano diversi casali in questa zona.L’imperatore Federico II di Svevia costruisce in quell’area, un castello che è stato individuato grazie agli studi ,dagli architetti Pasquale Calamia (ex consigliere comunale del PD), Mariano La Barbera (ex consigliere provinciale del PD) e Gaspare Salluzzo(legambiente) che hanno valorizzato il patrimonio di Becchina con ricerche storiche documentate.
Un commento del 2011 a favore di Becchina considerato un benefattore : “Federico II, nella tradizione dei suoi avi Normanni, aveva il talento di circondarsi di menti eccellenti, come l’architetto Riccardo da Lentini. Jean Paul per anni ha cercato il castello ideato da Riccardo, il cosiddetto Bellumvider di Castelvetrano, un castello con tutti i requisiti per accogliere un regnante quale Federico II, perennemente in movimento. L’incontro con il famoso mercante d’arte Sig. Becchina, ha permesso a Jean Paul e alla squadra di Sicilia svelata di avventurarsi nei misteri di questo castello, salvato dallo stesso Sig. Becchina da una situazione d’abbandono e degrado”.
Il Castello di Bellumvider , un esempio unico riconducibile a Federico II.
E’ ubicato nel centro storico della città , inglobato tra le fabbriche del palazzo ducale, oggi sequestrate a Gianfranco Becchina che ne diventò proprietario agli inizi degli anni 90 e sotto l’amministrazione Bongiorno che tentò di acquisire l’importante bene al patrimonio comunale. Stranamente la spuntò Becchina che già da anni , secondo gli inquirenti, maneggiava con i reperti archeologici di Castelvetrano . La presenza dei resti di un castello all’interno del Palazzo ducale è riportata in tutte le fonti che si sono occupate negli ultimi secoli della descrizione di questa città. Nei documenti della Cancelleria angioina nel 1271 si riscontra il milite Giovanni da Lentini in possesso della terra e del Castello di Castelvetrano.
Calamia, Salluzzo e La Barbera collaborarono con Becchina per questa “scoperta” del castello di Bellumvider e per valorizzare il castello
Da una articolo del 2010 a firma di A. Quarrato
le lusinghe e le collaborazioni con la famiglia Becchina
“l ’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Dr. Gianni Pompeo, ha deliberato di concedere il proprio patrocinio al Centro Studi sugli Usi, Costumi e Tradizioni Medievali per la messa in scena di uno spettacolo di ispirazione medioevale dal titolo ROSA AULENTISSIMA, che si terrà il 24 aprile a partire dalle ore 19.30. Tale spettacolo, che prenderà vita da un gruppo di figuranti in costume d´epoca medievale, rappresenterà gli eventi più risalenti della storia medievale, culminando nel Sistema delle piazze di Castelvetrano, da cui raggiungerà il Palazzo Pignatelli, in cui alcuni giovani architetti castelvetranesi (Pasquale Calamia, Giuseppe Salluzzo e Mariano La Barbera) hanno individuato il castello federiciano di Bellumvider. Lo spettacolo sarà costituito da due gruppi di danzatori che animeranno con musiche fedeli riproduzioni d´epoca un momento di festa alla corte dello “STUPOR MUNDI”, Federico II; alcuni attori offriranno al pubblico un florilegio di raffinatissimi versi dei poeti più significativi della ” scuola poetica siciliana”, frutto di un attenta ricerca a cura dei membri dell’associazione, volta a far rivivere una temperie storica e letteraria di fondamentale importanza per la nostra cultura. Sia nell’Associazione, che negli altri partner promotori dell’iniziativa tra cui il Comune di Castelvetrano, e la ditta Becchina & Company di Gabriella e Gianfranco Becchina, proprietari del Palazzo Pignatelli, è unanimemente condivisa la convinzione che la presenza di un monumento storico come il castello federiciano di Bellumvider incastonato nel magnifico “Sistema delle Piazze”, di recente restituito alla fruizione diretta dei cittadini, vada sottolineata e adeguatamente celebrata anche per creare il precedente di un evento legato ad un personaggio storico tanto importante per il nostro territorio”.
Nel palazzo Ducale della città di Castelvetrano, residenza delle famiglie Tagliavia e Pignatelli Aragona Cortes, sono stati individuati diversi resti di fabbrica riconducibili ad un castello del XIII secolo. Questo lavoro, supportato da un attento rilievo del palazzo Ducale e attraverso il confronto con architetture sveve coeve, identifica i resti medievali contenuti all’interno del palazzo Pignatelli con il castello federiciano di Bellumvider. Le caratteristiche architettoniche dell’edificio, pianta quadrilatera con torri ottagonali e l’uso del cubito salomonico, hanno permesso di ipotizzare che si tratta di un edificio del XIII secolo ideato da Riccardo da Lentini, noto architetto di corte. I resti, finora individuati, consentono la ricostruzione della pianta originaria
Già nel 1239 il castello di Bellumvider è inserito nell’elenco dei “castra exempta”, confermando l’ipotesi che il castello costruito da Federico II di Svevia ed ubicato in prossimità delle principali vie di comunicazione controllava il territorio spopolato e serviva anche la foresta di caccia di Birribaida, per lo svago dell’imperatore.
Nel 1271, in età angioina, la terra è il castello sono in possesso di Giovanni da Lentini castellano del castello di Augusta e fino al 1296 la terra è assegnata a Tommaso da Lentini, ultimo barone che viene spogliato della terra perchè tradisce Federico II di Aragona in favore del re angioino.
Nel 1299 Federico II d’Aragona, re di Sicilia assegna la terra di Castelvetrano al fedelissimo Bartolomeo Tagliavia. I Tagliavia, nuovi signori di Castelvetrano, attraverso diversi matrimoni si distingueranno tra le più importanti famiglie nobili di Sicilia, da ricordare Carlo Aragona Tagliavia, primo principe di Castelvetrano.
Don Carlo si circonderà di diversi artisti per decorare la sua città, in questo periodo l’abitato subisce un disegno urbanistico nuovo seguendo il linguaggio barocco del periodo.
Il Palazzo ducale da castello viene trasformato in residenza del principe e la chiesa di San Domenico, già mausoleo di famiglia viene decorata nel presbiterio e nella cappella del coro da stucchi di maniera, affreschi e motivi a grottesche eseguiti dall’artista Antonino Ferraro da Giuliana.
I Ferraro: Antonino, Orazio, Tommaso, Antonino junior e Gaspare Serpotta sono gli artisti che fino al barocco inoltrato saranno chiamati a decorare le principali chiese di questa città la Collegiata di San Pietro, la chiesa di San Domenico, la Chiesa Madre ed altre.
Nel ‘700 e fino ai primi anni del ‘900 saranno eseguiti lavori di ristrutturazione nella chiesa rinascimentale di San Giovanni Battista.
Successivamente i Tagliavia Aragona si imparentano con i Pignatelli e i nuovi signori si chiameranno Pignatelli Aragona Cortes, questi ultimi spostano al residenza di famiglia da Castelvetrano a Napoli. Tra gli interventi più significativi realizzati a fine Ottocento oltre ad una discreta architettura civile di palazzi signorili, viene realizzato il teatro comunale ad opera dell’ingegnere Salvatore Terzi e completato dall’architetto Giuseppe Patricolo.
Fonte: Sicilia svelata, Documenti storici
Il Circolaccio
Cecco Angiolieri