Castelvetrano , la politica del girarrosto e il ritorno del dominio partannese nel Belice

“Mai entusiasmarsi per le vittorie , mai avvilirsi per le sconfitte”

I politici di Castelvetrano ,tutti bruciati e bravi a farsi male. La città non ha  gradito i candidati alle regionali?

Nicola Catania il più votato a Castelvetrano .Un risultato che dovrebbe far riflettere la rissosa classe politica locale. 

Il paradosso: la moglie di Berlusconi ottiene a Castelvetrano 4.300 preferenze. Sa il rischio che corre? Nessun titolo su grandi quotidiani ? Nel regno del boss tutti questi voti? Datevi da fare . Materiale da propaganda antimafia ne abbonda

Questa volta ad indagare   sulle  ragioni della sconfitta dei candidati castelvetranesi non sarà solo la magistratura o l’antimafia di potere. Indagare su possibili contatti con il boss e perdere così ,  da polli al girarrosto, non sarebbe credibile.   I mafiosi “sperti” non fanno queste minchiate. In ogni caso, indagare  bene e senza appartenenze , non fa male . In particolare , fa bene, se lo si fa in modo obiettivo e lontano da inutili sospetti

Potrebbero indagare anche sull’assenza dal voto di oltre il 50% dei votanti castelvetranesi? Come mai?   Con un pò di volontà, si potrebbe fare una bella inchiesta. Forse possono scoprire chi erano gli infiltrati al comune. Dal 2017 i castelvetranesi attendono

 Adesso quelli dell’antimafia di sistema si chiederanno: Chi ha avrà dato l’ordine di non votare? Come mai tutti questi assenti? Cosa si nasconde dietro il non voto alla Fascina? Magari, a breve, ci sarà pure  il solito libro dell’antimafia che ci spiegherà il fenomeno  del voto, con qualche “pizzino” ritrovato da qualche parte. Vedrete che la colpa, ancora una volta, sarà di Matteo Messina Denaro , dei suoi soliti fiancheggiatori e di Castelvetrano. Viene da ridere , ma anche  da piangere . Le lacrime sarebbero anche  più opportune. 

Vince Nicola Catania anche a Castelvetrano

Un’operazione politica alla “partannese” conduce un sindaco di un comune , che ha meno di 15 mila abitanti ad avere ragione sui tanti candidati di altre città più grandi. E’ iniziata la  seconda era di “culicchiana” memoria? Nicola Catania , neo deputato, “fratellino ” dell’ultima ora , è cresciuto alla corte del defunto, Vincenzino Culicchia. Un democristiano diventato “fratello d’Italia” e che di destra ha ben poco. A lui, va, senza dubbio, il merito di aver vinto anche a Castelvetrano, con una politica fattiva e determinata.

Una vittoria che dimostra, ancora una volta,  una chiara debolezza della classe politica locale

Nel 2018 tutti giuravano che la Meloni  fosse una piccola voce  quasi sepolta da Salvini, tant’è che i giornalisti di sinistra, si misero tutti a tifare contro, con la storia del fascismo , forse perché era l’unico modo per distruggerla. Non ci sono riusciti .La vera sconfitta su Castelvetrano non è solo per i politici locali. Lo è per quella antimafia che ha  usato la città per raccogliere il consenso, per poi lasciare solo il sindaco Alfano e l’intera comunità. Solo fango mediatico e pochissima sostanza. Tante accuse e nessuna sentenza sullo scioglimento per mafia.

Forse anche per questo motivo,  molti castelvetranesi, non hanno votato. Non ci credono più. Anche l’onorevole Turano, ancora una vota “prende” voti a Castelvetrano. Turano , conosce molto bene le debolezze dei castelvetranesi. Stavolta usa la strategia del candidato locale che, seppur ha lavorato per arrivare secondo ,con la speranza di prendere il posto dell’onorevole alcamese qualora avesse ricevuto il premio dagli elettori di un posto al Senato, si è trovato perdente. Così, anche l’ex assessore Lombardo, sbattuto nella Lega, non è stato eletto. Turano sapeva bene del rischio romano. La lega, in ogni caso, a Castelvetrano, prende più voti del PD e fa figura. Pd, che esce sconfitto pesantemente anche a Castelvetrano e nel Belice. A proposito, avete notizie dell’ex potente Baldo Gucciardi? L’ex assessore alla Sanità ai tempi di Crocetta, sembra essersi eclissato.  Non si è visto in tutta la campagna elettorale. Per la verità anche prima. Forse starà riposando dopo oltre 20 anni di poltrone politiche nella sua Salemi. Un aiuto a Venuti lo poteva dare. Forse era troppo stanco . Nel PD ha vinto il trapanese Safina amico di Tranchida. Nel Belice adesso si riparte dal dominio politico di Partanna. Corsi e ricorsi storici. Lo diceva Vico, mica Peppe pagghia. Catania è diverso rispetto all’onorevole Dc. E’ più moderno.

 

 

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