
La storia si ripete. La Sicilia sempre terra di conquista
Per capire come ci hanno tolto il futuro in questa bellissima terra, occorre conoscere anche la storia. I grandi interessi cime la sanità e i rifiuti, cosi come gli appalti, sono sempre stati gestiti da pochi e con qualsiasi governo.
I Fenomeni corruttivi e le tresche tra potenti di vario genere hanno radici mokto profonde. Cambiano i governatori , cambiano i governi ma i pupari rimangono sempre al solito posto . Sno come i camaleonti. Si adeguano ad ogni tipo di situazione.
La connessione tra politica e denaro non è un fenomeno solo dei nostri giorni ma è sempre esistito nel corso dei millenni, in varie forme e con varia gravità. Nell’antica Roma, anche prima di arrivare al Basso Impero, diventato proverbiale come regno della corruzione, il fenomeno ebbe dimensioni almeno dieci volte superiore a quelle dei nostri tempi. Alcuni libri, documentano con grande rispetto ,rigore e precise testimonianze di autori latini e greci , i vari aspetti della corruzione politica durante la Repubblica e i primi due secoli dell’Impero: corruzione legata alle strutture clientelari della società, all’esistenza di potentati personali al di fuori e al di sopra del potere legale, all’importanza e al prestigio della ricchezza come strumento indispensabile di dominio politico. Addirittura vengono descritte associazioni paramafiose (clientela e amicizia), gruppi di potere elettorale dediti a brogli, concussione e peculato, bustarelle, appalti e tangenti, vendita di posti e di cariche, corruzione dei giudici, potere delle raccomandazioni.
Non rimanere impressionati dalle coincidenze col presente
” Munnu e ‘ e munnu a statu”.
Anche a quei tempi, pur nin esistendo ancoea la lauera in scienze della comunicazione e marketing, i potenti corrotti , cercavano di depistare, usavano la giustizia contro i deboli e difendevano chi portava loro tanto denaro.
La clientela era una associazione che legava un gruppo di persone di rango inferiore a un nobile, il patrono. In cambio di tutela e di assistenza giuridica, i clienti dovevano mostrare devozione al loro patrono, rendendogli numerosi servigi. Tra patrono e cliente esisteva un legame così forte che erano esentati dal testimoniare l’uno contro l’altro. L’esibizione di numerosi clienti da parte del patrono costituiva una fonte di prestigio e di potere di primaria importanza. Queste caratteristiche, secondo i ricercatori , fanno della clientela del tempo,l’antecedente delle organizzazioni mafiose moderne.
L’amministrazione della giustizia è un altro settore della vita pubblica romana toccato da ampia corruzione. Il diritto romano classico, sul quale si sono formate generazioni di giuristi fino ai tempi nostri, è una elaborazione tardo-imperiale. Nei tempi più antichi la giustizia era amministrata da privati e funzionava in base al potere economico dominante
La corruzione e le malversazioni dei funzionari dello stato affliggevano coloro che erano sottomessi alla loro autorità. Nonostante il generoso appannaggio ricevuto, i governatori delle provincie e gli alti gradi dell’amministrazione periferica spesso approfittavano con le irregolarità più diverse della propria posizione ai danni delle popolazioni soggette a Roma.
Verre, il rapace governatore della Sicilia dei tempi di Cicerone, costituiva un caso tutt’altro che isolato. Ma la corruzione riguardava anche i gradini inferiori dell’amministrazione statale; gli storici classici si occuparono poco di questi episodi, troppo umili per meritare la loro attenzione. Più frequentemente sono citate le frodi dei publicani, titolari di lucrosi appalti statali. Un esempio è quello di Marco Postumio di Pyrgi, titolare di contratti di fornitura per l’esercito, il quale faceva affondare di proposito vecchie navi, dopo averle caricate di merci di poco valore, per richiedere allo stato l’indennizzo di un valore molto superiore.
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fonte Documenti
Il Circolaccio
Farinata degli Uberti