
Ieri, in occasione dell’ interessante convegno , svoltosi a Selinunte, presso l’ hotel Admeto e organizzato dal Centro Studi Egeria, sotto la direzione di Franca Maria Impallari e Debora Balsamo e’ stato inviatato a parlare,come relatore, l’ on Giampiero Trizzino già presidente della Commissione Territorio e Ambiente dell’ Ars.
Trizzino, non ha usato mezzi termini e ha puntato il dito decisamente, contro il Governo Crocetta e sull’ attuale gestione Musumeci.
Nel suo intervento, particolarmente articolato e rispondente alla realtà, ha spiegato come in Sicilia, in questi anni, si siano arricchite, grazie all’ emergenza rifiuti, le ditte delle nove discariche private siciliane. Tra queste, anche quella della famiglia Catanzaro di Siculiana gestita dall’ imprenditore tanto amico di Crocetta e su cui pendono alcune inchieste.Crocetta è indagato anche per le discariche di Siracusa e Catania. Insomma,mentre le discariche pubbliche in Sicilia erano costrette a chiudere , quelle private l’ ex governatore Crocetta , paladino della legalità,le autorizzava, in forza della solita emergenza.
” In Sicilia- ha detto Trizzino– si è costituito negli anni, un modus operandi , tra politica, mafia e certi imprenditori, capaci da far diventare l’ emergenza rifiuti ,una normalità . E’ un paradosso. L’ emergenza non può essere normalità. In Sicilia, stranamente lo è ” . Un danno che i siciliani stanno pagando caro.Il debito che la Regione siciliana ha nel settore rifiuti e’ spaventoso. Oltre 1 miliardo e 800 milioni di Euro , per produrre solo sfascio.Gli Ato, tutti falliti e con l’ emergenza creata ogni anno, i costi sui rifiuti lievitano in modo stratosferico. Ovviamente , per le nove discariche private siciliane gli affari sono andati a gonfie vele, con il bene stare della Regione che, per legge, è l’ Ente preposto ad autorizzare l’ operatività. Trizzino, tra le righe, ha fatto intendere che ci sono state molte compiacenze anche tra i burocrati regionali. Il deputato 5 Stelle, ha poi sottolineato l’ importanza della differenziata come fatto culturale. Anche su questo punto ha criticato i governatori siciliani che hanno scaricato tutto sui comuni senza creare una filera virtuosa per il rcupero di plastica, vetro e cartone. Purtroppo , sull’ emergenza rifiuti a Castelvetrano non ha dato molte speranze. Se non verranno adottati precisi provvedimenti dal governo Musumeci la crisi durerà
Trizzino, poi è stato molto chiaro su Bellolampo
“La discarica è satura, lavori mai partiti, la Regione si muova dopo pronuncia Tar sulla gestione vasche. E’ inutile prendere in giro i cittadini. Vedrete che molti rifiuti finiranno ancora nelle discariche private”.
E ‘ necessario varare immediatamente un piano rifiuti che preveda le discariche e le piattaforme di recupero delle materie recuperabili dalla differenziata. Le discariche devono essere pubbliche e a norma. Lasciamo stare la strada dei termovalorizzatori. Costano e non sono convenienti”.
All’ombra del caos rifiuti in Sicilia, come era prevedibile, e a dieci mesi dalla vittoria del centrodestra alle regionali, sta emergendo l’ ennesima emegenza dove i soliti faranno soldi e i cittadini pagano e puzzano di rifiuti. E la magistratura sta a guardare.
Il Circolaccio