Avevamo affrontato nella prima parte la questione dei rifiuti e in particolare dei rifiuti speciali con obbligo di smaltimento.
Ribadiamo ancora una volta che è fondamentale la classificazione CER del rifiuto previa analisi.
Nel caso della Posidonia se il prelevo viene fatto sulla banquette marina e dunque sulla posidonia spiaggiata, da un risultato analitico specifico. Se il prelievo viene effettuato nella posidonia tolta dal porticciolo o da ambiti inquinati, necessariamente il codice CER è diverso, per l’inevitabile presenza di altri elementi. Per legge, il detentore dei rifiuti deve verificare dove viene fatta la campionatura altrimenti. Se il codice CER stabilito dalle analisi è diverso , per legge deve essere gestito con il formulario. Se qualcuno ha giocato con i prelievi ha commesso un reato.
Tornando ai rifiuti cosiddetti assimilabili agli urbani e quelli che non dovrebbero finire nei cassonetti
La mancata gestione corretta dei sistemi di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani ha portato un danno ambientale incalcolabile. Le responsabilità sono grandi e di tutti i governi regionali da Cuffaro in poi. Nessuno escluso. L’uso delle discariche è stata una scelta devastante. La gestione degli ATO da veri criminali dell’ambiente con le autorizzazioni di uffici regionali, ASP e altri enti. Nei rifiuti tutto si può verificare. Solo che la legge, per i nemici si applica e per gli amici si interpreta. Le norme sono state violate più volte da comuni e ambiti ma nessuno è finito in carcere. Milioni di Euro di fatturato, con situazioni d’emergenza volute e la colpa è solo dei cittadini.
Andiamo per ordine
Una parte dei rifiuti speciali, quindi generati da imprese o enti, non pericolosi si definisce come “assimilabile agli urbani” perché queste tipologie di rifiuti hanno caratteristiche e composizione merceologica tali da consentirne il recupero o lo smaltimento in impianti originariamente progettati per il trattamento di rifiuti urbani.
Allo stato attuale, e fino all’emanazione del decreto ministeriale previsto dall’art. 195, comma 2, lettera e) del D.L.vo 152/06, sono speciali assimilabili agli urbani solo i rifiuti individuati secondo i criteri di cui al punto 1.1 della Deliberazione del Comitato interministeriale sui rifiuti (istituito ai sensi dell’articolo 5 del D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915) del 27 luglio 1984, aventi una composizione merceologica analoga a quella dei rifiuti urbani, costituiti da manufatti o materiali simili a quelli elencati, a titolo esemplificativo, al punto 1.1.1., lettera a) della Deliberazione citata.
La classificazione dei rifiuti è, dunque, un passaggio indispensabile e fondamentale i cui effetti si ripercuotono su tutte le fasi successive della gestione dei rifiuti, ivi compresi gli adempimenti amministrativi che devono essere espletati in tema di contabilità e tracciabilità dei rifiuti
LE CAZZATE DELLA POLITICA E LA LEGGE
La classificazione dei rifiuti è, dunque, un passaggio indispensabile e fondamentale i cui effetti si ripercuotono su tutte le fasi successive della gestione dei rifiuti, ivi compresi gli adempimenti amministrativi che devono essere espletati in tema di contabilità e tracciabilità dei rifiuti
La classificazione dei rifiuti è, dunque, un passaggio indispensabile e fondamentale i cui effetti si ripercuotono su tutte le fasi successive della gestione dei rifiuti, ivi compresi gli adempimenti amministrativi che devono essere espletati in tema di contabilità e tracciabilità dei rifiuti (registri di carico/scarico, formulari, MUD e SISTRI).
Quando esperti della comunicazione di parte sputano sentenze sulla gestione dei rifiuti dovrebbero avere l’umiltà di studiare prima di disinformare
La legge impone alle ditte obblighi preci sugli smaltimenti e sempre verificabili da ASP, NAS e ARPA
Nella gestione dei rifiuti urbani, la legge seppur articolata di fatto non è mai stata applicata in Sicilia perchè avrebbe fatto crollare il mercato delle discariche private che hanno incassato miliardi di euro
La differenziata la vera salvezza ma non tutti sanno come farla
Politici, mafiosi di rango e burocrati hanno nascosto molte verità
Fino ad ora, il 90% dei rifiuti urbani del Belice è finito in discarica.
Nei rifiuti ci si trova di tutto.Molti parlano e pochi dicono la verità
Rifiuti sanitari contaminati da liquidi biologici( Urine, sangue , feci )
Siringhe usate e materiali affini.
Immaginate in una città come Castelvetrano ogni giorno quante punture a casa si fanno. Dove si buttano le siringhe? Dove si buttano i medicinali scaduti?. Mente i laboratori analisi, dentisti, studi medici e de estetica hanno l’obbligo di smaltimento con formulario pena la galera, nella spazzatura continuano a finire oggetti contaminati da sostanze biologiche che oltre al rischio infettivo , inquinano per i materiali di cui sono fatti
Altro punto fondamentale sono le bombolette spray. Lacche, schiume da barba deodoranti, prodotti per il fai da te, contenitori del silicone e altri. Tutti prodotti altamente inquinanti che continuano a finire nella spazzatura e quindi nelle discariche una volta utilizzati. Questi prodotti , nell’interesse di tutti andrebbero gestiti attraverso il recupero per evitare il rilascio di gas pericolosi uniti alle sostanze residuali nell’ambiente e invece?
Continua
Il Circolaccio