
Discariche colme e tariffe a peso d’oro
il business dei rifiuti che la stampa di sinistra nasconde
Chi sono i signori dell’immondizia che nel frattempo, in ragione delle simpatie regionali, fanno affari d’oro?
Il primo della lista è l’ex presidente di Confindustria, Catanzaro coinvolto insieme a Crocetta nell’inchiesta Montante
La cifra più elevata di abbancamento, per 2,9 milioni di metri cubi, è stata autorizzata alla discarica di Siculiana, gestita da Catanzaro, che fa pagare una delle tariffe più alte a metro cubo. Negli del governo Crocetta il fatturato della discarica del sig. Catanzaro è cresciuto del 400%
Nel 2013 fatturava 200 milioni di euro circa all’anno
Al secondo posto per abbancamento autorizzato (1,8 milioni di mc) c’è la discarica di Motta Sant’Anastasia nel Catanese: qui, con una tariffa da 102 euro a metro cubo si parla di un giro di affari pari a 185 milioni
Mentre le discariche pubbliche venivano chiuse, quelle private ingrassavano
L’emergenza rifiuti per loro è stata una fortuna.
Questi sono dati ufficiali.
Nonostante le denunce dell’ex assessore Marino nel 2014, la magistratura siciliana ha cominciato ad indagare solo da qualche mese
Quindi, discariche chiuse, termovalorizzatori a rischio mafia e gli amici di Crocetta gonfiavano le tasche di centinaia di milioni di euro
Come risulta evidente, tutto questo sfascio è colpa solo dei cittadini
I privati insomma gestiscono le discariche più importanti e hanno avuto approvati negli anni maggiori quantità di conferimento rispetto a quelle pubbliche, quasi tutte in via di esaurimento. Il risultato? Visto ad esempio che la discarica di Trapani è quasi satura, in Sicilia viaggeranno ancora camion carichi di spazzatura con costi paurosi. Come viaggiano adesso botti cariche di percolato dirette a Lamezia Terme, perché nelle discariche non sono stati fatti impianti di smaltimento di questo liquido inquinate. E i privati fanno affari d’oro. E la mafia sta a guardare
ll Circolaccio