Castelvetrano e i terribili 26 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro
Dalla strage di Capaci all’uccisione del piccolo Di Matteo, dalla nascita della figlia agli arresti di parenti e fiancheggiatori, le tappe della vita criminale del boss trapanese, latitante dal 1993.
Messina Denaro ha fatto distruggere la sua città e ha favorito diverse carriere. Senza di Lui, molti magistrati, giornalisti e gente dell’antimafia porrebbero fine alle loro ambizioni
Decine le aziende chiuse, migliaia di posti di lavoro persi, centinaia di arresti e il boss sempre libero
L’ennesima occasione di mettere insieme le forze sane e davvero antimafiose a Castelvetrano, sua città natale e dove, putroppo ha ancora forti collegamenti mai scoperti dalla Polizia si è trasformata in una sua ennesima vittoria. Chiacchere a quintali, polemiche, difese di posizione, ogni sorta di attacco , giornalisti o pseudo tali, pronti a gettarsi sulla polemica, sul sospetto e sulla ennesima scena gia vista della Castelvetrano virtualmente mafiosa. Negli ultimi 15 anni hanno confiscato, sequestrato, arrestato e condannato decine di fiancheggiatori.
Comune sciolto, sospetti di mafiosità a go go , (tranne gli amici di Rosi Bindi) puzza di mafia ovunque e Lui dov’è?.
26 anni di arresti, indagini, perquisizioni, beni confiscati e attività investigative. Centinaia di uomini impegnati, un imponente montagna di soldi pubblici spesi per le indagini e Lui? Si Lui, il boss, dov’è? Nessuno ancora lo sa. Oppure, lo sanno i castelvetranesi e non lo vogliono dire?. I migliori magistrati hanno provato per anni a prenderlo
Annunci, articoli , proclami e Lui, la fa sempre franca
Qualcuno preferisce scaricare i fallimenti strategici delle indagini, sulla comunità castelvetranese che di certo, non è esente da responsabilità
Ma quanto deve durare ancora questa guerra? Qui, continuando in questo modo, rimane solo da fuggire. Migliaia di disoccupati, aziende che chiudono e a nessuno importa. Certo, chi ha lo stipendio sicuro o soldi facili a fine mese , non può comprendere che significa sbarcare il lunario e fare il precario senza certezze. Come si dice: Con il culo degli altri…
Il bello della questione “Messina Denaro” e che, molti “moralisti ” che fanno i conti in tasca a tutti , non si sa neanche come campano e se pagano le tasse. I raggi X solo agli altri.
Continuando cosi, rimarranno, in questa città , solo quelli che hanno il” petto bianco” il “salva condotto” e gli amici di qualche politico antimafia.
Quanto deve durare questa caccia al boss? A Castelvetrano è stato raschiato quasi tutto e Lui, il boss continua a vivere nella sua libertà.
Se qualcuno sa parli, ci liberi da questa peste mafiosa chiamata Messina Denaro che non ha neanche rispetto per sua figlia
Con questo corteo ha assistito all’ennesima lotta di posizione dove il “Tutti contro tutti” ha portato tanta polvere e pochissimi fatti.
Tra il “non sono mafioso” e l’obbligo di dire “la mafia è una montagna di merda” per passare la dogana della legalità ,i furbi ricchi che hanno sempre sostenuto Messina Denaro e qualche amico delle istituzioni che contano, hanno aperto l’ennesima bottiglia di champagne. “E quando ci prendono!” avranno esclamato
Dopo 26 anni Messina Denaro è prossimo a battere tutti i record di latitanza. Neanche Provenzano e Riina ci sono riusciti. Tutti divisi, tutti incazzati, tutti pronti a sputare fango e Lui ride. Dovrebbero ridere meno tutti coloro che hanno provato a prenderlo e non ci sono riusciti. E’ evidente che non può essere tutta colpa di castelvetranesi. Milioni di euro di soldi pubblici sono stati spesi per le ricerche e purtroppo si arriva sempre un giorno dopo e Messina Denaro scappa. Adesso, qualcuno ha lanciato la strtegia dell’attacco totale. Castelvetrano “bombardata” da tutte le parti.
Qualcuno, prima o poi, libererà il “sorcio”.
E’ già passato un anno dallo scioglimento e 26 anni dalla fuga del boss,la città è distrutta. La gente marchiata e Messina Denaro se la gode ancora.
” SE VI SERVE DITE CHE SIAMO TUTTI MAFIOSI BASTA CHE VENGA ARRESTATO SUBITO”
Se questa lunga e terribile storia, dovesse finire come la guerra del “100 anni” ,meglio lasciare la città ,come stanno facendo tanti giovani. Qui, con questa “guerra contro tutti” possono rimanere soli i raccomandati dell’antimafia da salotto gli altri sono tutti a rischio. A chi importa se qui vivono famiglie oneste e che si tolgono il pane della bocca per educare i propri figli e affrancarli da ogni forma di mafia anche quella di certe istituzioni. La gente che suda non fa notizia. La gente che alla canna del gas non interessa a nessuno
La redazione
Il Circolaccio