
E sì, nulla è per sempre. Il 5 giugno a Palermo il famoso, ma sempre FALSO, pentito Vincenzo Calcara è stato condannato per diffamazioni nei confronti del Prof. Antonio Vaccarino, e ancora per lui non è finita qui, infatti per le dichiarazioni rilasciate in aula il dicembre scorso, Calcara si è guadagnato l’ennesima denuncia da parte del Prof. Vaccarino. Lo ha nuovamente accusato di essere contiguo alla mafia dimenticando volutamente la sua assoluzione. Questa volta, però, non se la caverà con una condanna a 8 anni di reclusione con pena non applicata per prescrizione. Questo nuovo instaurando processo sicuramente lo condannerà a 8 anni come prima, più l’aggravante della reiterazione. E’ ormai consolidata aspirazione popolare quella di vedere fatta Giustizia con la condanna per tutte le false accuse rivolte agli innocenti che, per sua colpa soltanto, hanno patito diversi anni di ingiusta carcerazione. Quanti, Vaccarino fra tutti, nell’inferno di Pianosa|
Calcara Vincenzo, penso sia ora che la verità venga fuori, la verità che l’Italia intera sta ancora aspettando, quella sulle stragi del 92, quelle stragi le cui indagini sono state consapevolmente o meno depistate da una serie di testimonianze fasulle costruite da chi ha gestito i pentiti di allora risultati poi falsi. Lo stesso Calcara ha dichiarato sulla stampa nazionale che il M.llo Canale era prima un eroe, poi successivamente il traditore di Paolo Borsellino, infatti lo stesso Giudice Borsellino aveva dichiarato che era stato tradito da un amico molto vicino, come testimoniato dai Giudici Russo e Camassa . Calcara dica una volta per tutte la verità! il M.llo Canale era un eroe o un traditore? Dagli atti processuali, da documenti giudiziari, da testimonianze di tanti pentiti, il M.llo Canale è stato indicato come colui che aveva “gestito” il pentito Calcara ed altri risultati poi, con l’avvento del pentimento di Patti Antobio, assolutamente fuori dalla consorteria mafiosa. Canale è stato accusato da pentiti del calibro di Brusca ed altri di prendere soldi da Matteo Messina Denaro, salvo poi essere stato prosciolto dall’accusa di mafia, lo stesso Matteo Messina Denaro che Calcara, pur essendo nato a Castelvetrano, vissuto nello stesso quartiere e quasi coetaneo del latitante per oltre venti anni non ne ha mai fatto il nome, così come non aveva indicato nessuno dei mafiosi e come tali noti alle forze dell’ordine, accusando invece, con un polverone plateale chi era sicuramente estraneo alla consorteria mafiosa come sentenziato poi dalla Corte di Appello di Palermo. Non lo conosceva, unico castelvetranese al mondo o forse su suggerimento di qualcuno per dare la possibilità allo stesso Matteo Messina Denaro di organizzare le stragi senza essere disturbato da nessuno visto che nessuno ne aveva dichiarato l’esistenza come mafioso e quindi nessuno lo cercava. Il tempo è scaduto, è ora di fare chiarezza su tutto quello che è stato nascosto con dichiarazioni fasulle, è ora della verità e se qualcuno ancora non lo ha spiegato a Calcara, parli pure sia in grado di aiutare concretamente la Verità, diventi una volta per tutte collaboratore di Giustizia, Senza “prendere per fessi Giudici e Carabinieri” come da lui stesso dichiarato.
Gisella D’Anna