
Bloccata la discarica di Siculiana, caos rifiuti per una quarantina di Comuni siciliani
Strano che il Governo Crocetta e i suoi validi collaboratori non se ne siano accorti prima.
La Sicilia immersa nell’inferno rifiuti, una storia che sembra non avere fine e i siciliani sembrano non avere tregua.
E’ opportuno ricordare che la legge delega alla Regione Siciliana ogni responsabilità di rilasciare autorizzazioni in tema di rifiuti
La discarica di Siculiana, di proprietà della famiglia Catanzaro, è bloccata. Non è a norma e manca l’approvazione della richiesta d’intesa tra Governo regionale e Governo nazionale per operare fuori norma. I retroscena: ovvero il ruolo del dirigente generale del Dipartimento Rifiuti, Salvo Cocina. Il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, non risparmia critiche al Presidente Nello Musumeci. Problemi anche a Ragusa
Negli anni passati, per le varie emergenze rifiuti avvenute anche sotto il governo Crocetta la discarica di Siculiana ha fatturato miliardi di Euro
Bloccata la discarica di Siculiana, in provincia di Agrigento. Motivazione: non è a norma e manca l’approvazione della richiesta d’intesa tra il Governo regionale e il Governo nazionale per operare fuori norma. In pratica, la discarica in questione – che raccoglie i rifiuti di una quarantina di Comuni dell’Isola – non è nelle condizioni di effettuare il trattamento meccanico-biologico.
In questi casi si opera fuori norma, inquinando l’ambiente oltre misura. Perché sotto terra finisce anche la frazione umida.
In Sicilia, fino al 2016, inquinare l’ambiente con discariche che sotterravano tutto era la normalità. La legge europea che impone il trattamento meccanico-biologico ai titolari delle discariche è di fine anni ’90 del secolo passato. La legge nazionale è del 2003.
Ma nella nostra Isola la legge è stata ignorata fino al 2016.
I Governi regionali siciliani che si sono succeduti dal 2003 ad oggi, come già ricordato, hanno ignorato il problema, forse per assenza di sanzioni.
Ci hanno guadagnato i titolari delle discariche siciliane, quasi tutte private, che hanno risparmiato ingenti investimenti.