
Quanto più assistiamo alla quotidiana crocifissione di Salvini e Di Maio tanto più diventano simpatici alla grande opinione pubblica, anche oltre alla maggioranza degli italiani che, “votando”, hanno consegnato ad entrambi il più oneroso degli onori. Il peso di governare l’Italia.
Sarebbe quanto mai necessario che l’orgoglio di tutti s’imponesse, contrastando la delinquente opposizione che gli stati maggiori della finanza inquietante, che nell’ultimo ventennio dai posti di potere europei ha collocato nel Governo Italiano i burocrati asserviti a quel tavolo. Grandi saccenti e moralisti dell’alta finanza che non hanno mai avuto l’onore di ricevere il democratico consenso popolare con legittime elezioni. Anzi, il grande Monti ha pure preteso di essere nominato senatore a vita come compenso del “sacrificio” di assumere la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri. Pare che oggi viva in precarie condizioni economiche perché percepisce meno di tremila euro al giorno. E gli italiani stanno a guardare? Questa volta no, non potevano che votare come hanno fatto. Voto di protesta o voto di proposta? Come che sia hanno scelto, incaricando proprio Di Maio e Salvini di preoccuparsi di gestire la cosa pubblica. Curriculum vitae. Cursus honorum. Ombre vere o presunte. Guerre d’odio condotte e subite. Conte non avrebbe titoli ( nobiliari?). Pare non sia nemmeno barone. Magari adesso diranno che si fregia del titolo di conte! I Vescovi che ritornano a prendere posizione, dimentichi di avere pesantemente contribuito alla caduta della Democrazia Cristiana. E riecco anche lo spauracchio dello spread. Lo stesso spread che aveva fatto dare le dimissioni all’ultimo governo votato dal popolo, bello o brutto ma comunque democraticamente eletto, nei successivi governi confezionati in casa senza votazioni, lo spread era sparito. Sembrerebbe una sceneggiata tra il serio e il faceto se non comportasse la sofferenza di un’intera Nazione. Una crisi che si trascina da troppo tempo a danno di tutti. La sofferenza della produzione industriale, la scomparsa della meravigliosa produzione agricola nazionale sostituita con la più scadente nordafricana. La mancanza di avvenire per i nostri giovani costretti a vivere in uno stato di degrado sociale e di indigenza economica da terzo mondo. E una sinistra che oggi pontifica dicendo che dall’opposizione si preoccuperà dei deboli e degli indifesi? Ma non sarebbe stato più giusto e doveroso farlo quando gestivano il potere della Nazione? Troppo interessata agli accordi, ibridi e innaturali, il Padrone del partito che ha saputo turlupinare gli Italiani che si erano illusi potesse essere il salvatore della Patria. Forza denaro. Forza potere.
Non possiamo esimerci dall’auspicare che Salvini e Di Maio riescano nell’ardua impresa. Terza Repubblica o quarta che sia. L’Italia ha bisogno di ricominciare a credere nelle istituzioni. L’Italia deve riaffermare il sacro principio della sovranità nazionale.
L’Italia che con De Gasperi ha creato l’Europa. Adenauer e Schuman non si sarebbero mai permessi di pretendere di mortificare il nostro Stato. Anche, e ciò è oltremodo significativo, nel periodo post bellico che vedeva la nostra Nazione affaticata a risollevarsi dal disastro fasci-nazista.
Viva l’Italia con la determinazione propria di uno Stato rispettoso degli altri e quindi meritevole di altrettanta considerazione.
Maurizio Franchina
Il Circolaccio